Definire quanto accaduto al San Raffaele come criticità fisiologiche è incredibile. Non c'è nulla di fisiologico in reparti delicatissimi affidati a personale sottopagato e non sufficientemente qualificato, come evidenziato dagli errori di somministrazione documentati dai medici nelle mail che oggi campeggiano nelle agenzie, dai farmaci consegnati con dosaggi decuplicati, nella gestione errata dei trattamenti, negli infermieri al primo turno che non sanno dove si trovano i farmaci o non comprendono la lingua. Non è fisiologico bloccare gli accessi al Pronto Soccorso o dover trasferire i pazienti per mancanza di sicurezza. È uno scandalo e un fallimento". Lo dichiara Silvia ROGGIANI, deputata e segretaria regionale del Partito Democratico in Lombardia, commentando le parole dell'assessore al Welfare Guido Bertolaso che oggi ha definito "fisiologiche" le criticità emerse. "Questi fatti - oggi al centro di un'indagine da parte di ATS - non sono episodi casuali, ma il frutto di trent'anni di scelte che hanno indebolito il servizio pubblico, sbilanciato la sanità verso il privato e il solo profitto, scaricando sul personale spesso sottopagato carichi insostenibili e aprendo la strada a un ricorso crescente alle esternalizzazioni. Il risultato è un sistema che si affida sempre di più a soluzioni che spesso garantiscono una copertura formale ma non un servizio sicuro". ROGGIANI prosegue: "Quanto è accaduto al San Raffaele è chiaro: ci sono stati rischi reali per i pazienti.
Se un grande gruppo convenzionato espone i cittadini a pericoli di questa portata, la Regione non può limitarsi a fare spallucce. Deve spiegare quali controlli siano mancati e come sia stato possibile arrivare a questo punto". Per la segretaria dem, "non basta il cambio dei vertici. È necessario che la Giunta Fontana e l'assessore Bertolaso riferiscano in Consiglio Regionale. A causa delle loro scelte - conclude - in Lombardia la cura è un diritto sempre più a rischio".