Napoli sta cambiando, c’è una nuova energia in città. La si percepisce nei quartieri che si risvegliano, nei cantieri che aprono, nei progetti che prendono forma. Una città che costruisce, che pianifica, che lavora per essere più bella, più vivibile, a misura di tutti.
In questo contesto, il turismo non è un fatto a parte: è parte integrante di questo cambiamento. Non è più qualcosa che “accade” alla città, ma qualcosa che la città governa, orienta, integra nella propria visione di sviluppo.
I numeri che stiamo registrando sono importanti. A settembre abbiamo superato 1 milione e 800 mila presenze, con un picco straordinario durante il lungo weekend di San Gennaro (580mila presenze). Nel 2024 abbiamo superato i 14 milioni di visitatori. E il 2025 si appresta a chiudersi con un numero che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile: 20 milioni di presenze. Ma non sono solo cifre da celebrare. Sono la conferma che la direzione intrapresa è quella giusta. Una direzione fatta di scelte strategiche e di investimenti concreti.
Abbiamo costruito una programmazione culturale e di grandi eventi che piace ai giovani e alle famiglie; e strumenti per leggere il fenomeno turistico e guidarlo: l’Osservatorio Turistico per monitorare e analizzare i dati dei flussi, la DMO per promuovere il brand Napoli nel mondo, una pianificazione attenta su servizi, trasporti, accoglienza. L’obiettivo non è rincorrere il turismo, ma accompagnarlo. Non subirne gli effetti, ma armonizzarli con la vita quotidiana della città.
Per questo stiamo lavorando per decentrare i flussi, valorizzando aree spesso escluse dai circuiti tradizionali: il Vomero, Posillipo, i Camaldoli, il Centro Direzionale, Secondigliano. Ogni quartiere ha qualcosa da raccontare, e ogni visitatore ha diritto a un’esperienza autentica, non stereotipata.
Anche sul piano urbano stiamo intervenendo con decisione. Regolamentiamo il settore del food & beverage, ridisegniamo gli spazi pubblici, portiamo la movida oltre i confini del centro storico, promuovendo un’idea di città più equilibrata, più armonica. Il decoro non è il contrario della vitalità: può conviverci, se lo si costruisce con intelligenza e ascolto.
Molte opere sono in corso – nuove stazioni della metropolitana, riqualificazione di piazze e strade, potenziamento dei servizi – ma tutto questo non è solo “fare”. È parte di un progetto più ampio, che presto si concretizzerà in un nuovo piano urbanistico, uno strumento fondamentale per disegnare la Napoli dei prossimi anni. Ci aspetta la sfida dell’American’s Cup del 2027 che farà rinascere Bagnoli.
Crediamo in una città che cresce senza perdere se stessa. Stiamo lavorando per una città dove sviluppo e sostenibilità, cultura e quotidianità, economia e bellezza trovano finalmente un equilibrio.