"Quello della Corte dei Conti e' un ulteriore schiaffo politico e istituzionale al ministro Salvini sul Ponte sullo Stretto". Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, intervistato per i canali social dei deputati dem. "La magistratura contabile - prosegue l'esponente Pd - ha confermato quanto il Partito Democratico denuncia da anni: il progetto presenta lacune evidenti sotto il profilo paesaggistico e della vulnerabilita' sismica. Inoltre, la Corte ha fatto riferimento a quanto espressamente sancito dal Codice degli Appalti: il limite del 50 per cento e' invalicabile. Significa che, a distanza di anni, se il costo dell'opera aumenta oltre questa soglia, e' obbligatoria una nuova gara pubblica e nel caso del ponte siamo a piu' del 400 per cento. La decisione del governo quindi di affidare con decreto legge i lavori direttamente al consorzio Eurolink e' quindi in palese violazione delle regole". "La Corte - conclude Barbagallo - in considerazione della mole dei chiarimenti richiesti, ha persino invitato a valutare il ritiro del progetto. Questo conferma che il Ponte non vedra' la luce neanche in questa legislatura. Tutte le forzature imposte dal centrodestra finiranno per infrangersi contro i ricorsi delle associazioni ambientaliste o le contestazioni di chi oggi subisce le procedure di esproprio. Da siciliano ribadisco che le vere priorita' dell'isola sono altre: dal completamento della Siracusa-Gela alla Nord-Sud, dalla Palermo-Agrigento fino al nodo ferroviario di Catania. Salvini e la destra continuano a illudere il Sud con uno specchietto per le allodole utile solo alle campagne elettorali".