"La proposta di revisione del Pnrr del governo che stiamo esaminando consta di una sola tabella su cui e' scritta la cifra di 14 miliardi e 150 milioni della rimodulazione e una serie di titoli. Serieta' avrebbe voluto che anche la maggioranza pretendesse, accanto all'entita' della rimodulazione, l'indicazione dei progetti per cui si chiede la rimodulazione, perche' altrimenti non riusciamo a capire cosa sta succedendo". Lo ha detto la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd, nel suo intervento nell'Aula del Senato. "Tre considerazioni politiche al ministro Foti. La prima: e' surreale sentire il governo raccontarci che la crescita dell'Italia non dipende dal Pnrr, quando tutti, comprese Bankitalia e Corte dei Conti, hanno sempre rilevato il contrario. La nostra preoccupazione e': cosa succedera' nel 2026, quando gli effetti del Pnrr saranno finiti? Apprezziamo la prudenza del ministro Giorgetti nei conti, ma un paese senza investimenti non ha piu' traiettoria di sviluppo. La seconda questione - ha proseguito Lorenzin - non rassicura che i miliardi della rimodulazione escano dall'orizzonte temporale del Pnrr e che vengano usati i fondi di coesione per coprire progetti Pnrr, perche' significa distogliere risorse da altri progetti. Terza questione: la salute, la missione forse piu' fallimentare. Il governo della destra, il primo governo politico dopo tanti anni, non puo' nascondersi dicendo che le regioni non hanno realizzato il piano di 20 miliardi per l'infrastruttura della sanita' territoriale, cioe' delle case e degli ospedali di comunita'. Bisognava stare con il fucile puntato perche' quegli obiettivi venissero centrati e non perdere tempo cercando di accentrare la realizzazione. Per questo noi continueremo a fare di tutto, anche a rompere le scatole come si dice, perche' questi obiettivi vengano realizzati", ha concluso.