Perché investire di più sulla sanità pubblica? Per fare più prevenzione, per ridurre le diseguaglianze sociali e dare risposte appropriate ai bisogni di salute di una popolazione che affronta invecchiamento e cronicità, per occuparci dei bambini e delle bambine nei primi mille giorni di vita, per attuare il DM 77, la riforma della medicina territoriale e di prossimità. Case della Comunità, Ospedali di Comunità, Centrali Operative Territoriali: una piccola, grande rivoluzione che chiede alla politica di fare delle scelte chiare, valorizzando le professioni sanitarie e socio-sanitarie, coinvolgendo i cittadini attraverso la partecipazione, la coprogrammazione e la coprogettazione con gli Enti del Terzo Settore. “Quando c’è la salute c’è tutto” dicevano i nostri nonni. Ed è proprio per questo che nella nostra Costituzione c’è scritto che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce le cure gratuite agli indigenti”. La destra sta tradendo questi valori e, anche senza dirlo apertamente, pensa ad un modello in cui cresce il privato mentre i servizi pubblici soffrono di carenze di personale e di finanziamento. Bella discussione oggi a Messina.