Come sindaca di un comune dell’entroterra, leggo con profonda amarezza e preoccupazione le parole contenute nella nuova strategia nazionale per le aree interne (Snai):
“Non possono invertire la tendenza, ne va accompagnata la decadenza.”
È una dichiarazione che pesa come un macigno.
Significa resa totale di fronte allo spopolamento, alla chiusura dei presidi scolastici e sanitari, alla perdita d’identità dei nostri borghi.

Ma noi crediamo il contrario: questi territori possono e devono rinascere.
Con visione, investimenti, coraggio politico e il protagonismo delle comunità locali.
Le nostre aree interne non sono scarti della Repubblica, ma radici vive di questo Paese.
Hanno bisogno di politiche coraggiose, di infrastrutture, scuole, sanità, trasporti, cultura. Non di dichiarazioni rassegnate.
Chiediamo al Governo di ritirare questa visione fallimentare e avviare un confronto vero con chi questi territori li abita, li amministra, li tiene in piedi ogni giorno tra mille difficoltà.

Le aree interne non chiedono compassione, ma giustizia e pari dignità.