"C'è da investire sul campo progressista, rinsaldando l'alleanza con il Movimento 5 Stelle, che è il nostro alleato naturale, e provare a valorizzare il rapporto con Verdi e sinistra". Così il segretario regionale del Pd siciliano, Anthony BARBAGALLO, ospite de "L'Intervista" in onda stasera su Rei Tv. "Poi per la parte moderata io - prosegue - farei riferimento a quello che stiamo facendo a livello nazionale con Italia viva ma soprattutto ai tanti amministratori e sindaci che si sentono delusi dal Centrodestra. Negli ultimi 25 anni il centrosinistra ha vinto in Sicilia una sola volta alle regionali perché il centrodestra si è diviso clamorosamente. La sensazione che ho, già alla elezioni provinciali ci sono state incompatibilità profonde, è che sono sulla buona strada per dividersi anche questa volta e quindi più che lucrare ceto politico del centrodestra quello che serve è una bella litigata da quelle parti per farci vincere. Tira un'aria pesante e noi dobbiamo essere pronti a cogliere questa opportunità. Dopo l'estate i tempi sono maturi per alimentare un confronto serrato sul metodo di scelta del candidato presidente della Regione e su che tipo di coalizione vogliamo. Il candidato presidente deve essere certamente un candidato che marchi la differenza e la discontinuità assoluta rispetto ai modelli di governo che abbiamo avuto. Deve essere competente, la Regione è un animale difficile da governare, e deve avere passione e la conoscenza dei processi interni ai partiti. Non deve essere una candidatura improvvisata ma è ancora presto per il nome. Io credo - ha aggiunto - che ormai per gli atteggiamenti che sta avendo, Cateno De Luca non è più tra le opposizioni. Ci avevamo visto bene a non candidarlo alle elezioni europee col Pd e abbiamo fatto bene nel 2022 a non fare alleanze con lui perché sarebbe stata una trappola". BARBAGALLO è poi intervenuto sulle accuse di presunti brogli nell'assemblea regionale del 27 gennaio scorso: "Credo che la fase del tema delle regole sia definitivamente conclusa, ci saranno i ricorsi, come ci sono sempre stati, e ci saranno gli organismi di garanzia che vigileranno sia sulla decisione dei ricorsi ma anche sulla gestione del Congresso per cui è stato appositamente nominato un commissario dal partito nazionale, come spesso è accaduto per queste fasi così delicate. I siciliani adesso vogliano ascoltare soprattutto i temi e le proposte del partito - conclude - la certificazione del voto dell'assemblea è stata affidata ad una società esterna che al momento del voto ha certificato l'anagrafica, verificando la titolarità dei votanti. La direzione nazionale quando ha nominato Stumpo commissario ha ribadito che in Sicilia si vota con quel regolamento e mi pare che ritornare sulla solita polemica non aiuti. Per noi tutto è avvenuto alla luce del sole".