"Il dato sconcertante che ci arriva dal Centro Nazionale Trapianti, cioè che il 40% di chi ha rinnovato la propria carta d'identità si è opposto alla donazione di organi, e che tra questi la maggioranza dei no arriva dai giovani tra i 18 e i 35 anni, ci consegna la stima di propensione alle donazioni più bassa degli ultimi 10 anni, frutto delle mancate campagne di sensibilizzazione di cui raccogliamo i drammatici esiti: meno donazioni si traducono in vite non salvate. Il dato fa quadrato con il calo della partecipazione nel volontariato tra i giovani, fotografia della società dei social, connessa sul web ma meno portata alla partecipazione alle reti sociali, e un declino della tradizione solidale del Paese". Lo scrive sui social Beatrice Lorenzin, vice presidente dei senatori Pd. "Questa tendenza si può e si deve invertire attraverso campagne serie, istituzionali e partecipate, soprattutto tra i giovani, che sono estremamente ricettivi se coinvolti nei modi giusti. L'esperienza ci racconta come basti piantare il seme perché cresca un senso profondo di consapevolezza e partecipazione. Per farlo dobbiamo andare dove loro sono: nelle scuole, nei social, negli spazi che frequentano, parlando il loro linguaggio e ascoltando le loro domande. Bisogna tornare a fare un'opera di sensibilizzazione efficace, coinvolgendo anche il mondo delle associazioni e quello scientifico. Ridare centralità a una cultura del dono significa non solo salvare vite, ma anche rafforzare i legami tra le persone, alimentando il senso di comunità che è alla base della nostra democrazia", prosegue Lorenzin.