La stampa di oggi ci racconta, anche se non ne avevamo bisogno, che il Lazio conquista un triste primato: la peggior spesa sanitaria d’Italia, con costi alle stelle e servizi sempre più inaccessibili.
Secondo il report Gimbe, ogni residente spende 852 euro l’anno per la sanità, ben oltre la media nazionale di 730 euro. Il dato più allarmante? Sempre più persone rinunciano a curarsi o a fare prevenzione
per i costi insostenibili e le liste d’attesa infinite. Dal 6,9% del 2022 siamo saliti di 3 punti in un solo anno.
Famiglie lasciate sole, costrette a spendere in media 1.852 euro all’anno per accertamenti e cure, più che in Lombardia o Veneto. Sempre più cittadini devono emigrare fuori regione per ricevere cure adeguate, contribuendo al record di 5 miliardi di euro spesi per la mobilità sanitaria interregionale.
Questo è il risultato di una gestione che svuota il diritto alla salute, aumentando le disuguaglianze tra chi può curarsi e chi è costretto a rinunciare.
Lo ripetiamo: la sanità pubblica deve essere un diritto garantito a tutti, non un lusso per pochi.