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Mirabelli: mettere le persone al centro, combattere le diseguaglianze

28 Gennaio 2025

Articolo di Franco Mirabelli su "Avvenire"

Una recente ricerca svolta da Oxfam certifica che in Italia il 10% della popolazione detiene i 3/5 delle ricchezze del Paese e che questa concentrazione di ricchezza è aumentata dal 2010 a oggi di oltre il 7%.

La stessa ricerca racconta che poco più di 2,2 milioni di famiglie italiane, per un totale di 5,7 milioni di individui, vivono in condizioni di povertà assoluta, quasi il 10% degli italiani è quindi in povertà assoluta.

Ancora, si registra tra il 2019 e oggi una diminuzione del potere d’acquisto dei salari del 10%.

Il quadro che emerge è di un Paese in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e le altre persone, ceto medio compreso, scivolano verso il basso e perdono potere d’acquisto.

Continuano, quindi, a crescere le diseguaglianze e la destra che le ha usate per alimentare rabbia e invidia sociale, oggi al Governo le ha dimenticate e ha rinunciato a qualunque politica di equità, anzi con l’abolizione del reddito di cittadinanza e le sue politiche fiscali rischia di aumentare le iniquità.

Di fronte al progressivo e inaccettabile aumento delle distanze tra pochi ricchi e gli altri - un fenomeno mondiale che si traduce anche nel peggioramento delle condizioni e delle prospettive di vita per tanti - la lotta alle diseguaglianze deve qualificare la sinistra.

Il tema della giustizia sociale è più che mai attuale e deve tornare a essere un obbiettivo fondante per le forze democratiche che può far incontrare culture e storie diverse.

Ma, soprattutto, è la questione decisiva per tornare a rappresentare tante e tanti che sentono la politica distante ed estranea.

Certo, la lotta alle diseguaglianze va declinata guardando a ciò che le determina oggi, in questo tempo.

Il lavoro precario, i salari bassi, la difficoltà crescente ad accedere alle prestazioni sanitarie o ad un’abitazione sostenibile, sono fattori che determinano più di altri l’aumento delle diseguaglianze e il peggioramento delle condizioni di vita per tanti.

È su questo che la sinistra italiana ed europea deve saper costruire politiche pubbliche credibili, tanto più oggi mentre Trump e i suoi alleati nel mondo stanno teorizzando e praticando un’idea che considera un peso insostenibile ogni intervento pubblico anche sullo stato sociale.

L’attenzione ai problemi concreti, la credibilità delle proposte per affrontarli e la necessità dell’intervento pubblico per proteggere le persone devono essere i cardini della proposta della sinistra.

Serve mettere le persone e le loro condizioni di vita al centro della proposta politica, occupandosi meno di discussioni spesso autoreferenziali su come organizzare il campo e le forze politiche e più di costruire consenso, tornando in sintonia con i tanti che non si sentono più rappresentati e che chiedono attenzione e protezione.

Salario minimo, difesa della sanità pubblica, politiche fiscali eque, sono tra le proposte che danno sostanza e credibilità a una battaglia sacrosanta per ridare e superare le diseguaglianze in un tempo in cui, guardando agli USA, le scelte si orientano verso gli interessi dei più forti cancellando le politiche pubbliche.


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