Crescono femminicidi e richieste d’aiuto, ma il governo resta immobile, scegliendo di alimentare le disuguaglianze con politiche ideologiche. Oltre 5 milioni di lavoratori vivono in povertà, il divario
salariale di genere è ancora enorme e una donna su cinque lascia il lavoro dopo il parto senza alternative. Persino il diritto all’interruzione di gravidanza è ostacolato, con il 72% degli ospedali che registra altissimi tassi di obiezione di coscienza. Come se tutto questo non bastasse, i servizi essenziali sono al collasso: sanità pubblica sottofinanziata, un investimento nell’istruzione ridicolo e un impoverimento generale che riguarda casa, lavoro e salute.