Oggi la Fondazione Gimbe parla degli oltre 28 miliardi sottratti alla sanità in 11 anni: numeri che raccontano non solo tagli, ma scelte politiche che impoveriscono il cuore del nostro welfare. Mentre il personale sanitario affronta una crisi senza precedenti, con turni massacranti e condizioni sempre più precarie, il Governo cosa fa? Approva manovre che, ancora una volta, tagliano le gambe alla sanità pubblica. Siamo davanti a un’emergenza vera, eppure si sceglie di ridurre il supporto a medici e infermieri che, soprattutto durante la pandemia, abbiamo definito “eroi”. E adesso? Questi stessi eroi vengono lasciati soli, in balia di scelte che non guardano al futuro. È questa la visione di un Paese che vuole crescere? Noi non ci stiamo. Da tempo chiediamo più investimenti e una seria valorizzazione della carriere professionali. Difendere la sanità pubblica significa difendere il diritto alla salute di tutti, senza lasciare indietro nessuno. Serve investire, non tagliare. Servono politiche serie, non slogan.