“Proprio nel giorno in cui il governo tradisce clamorosamente la promessa di garantire finanziamenti adeguati alla sanità pubblica, la maggioranza dà il via libera in Commissione al Senato a una finta abolizione del numero chiuso per l’accesso a Medicina.
Si tratta di un puro imbroglio a fini propagandistici: escluso anche un solo euro di finanziamento in più, delega in bianco al governo sui criteri con cui gli studenti dovranno essere selezionati al termine del semestre di prova, nessuna regola per impedire il mercato delle università telematiche private nel semestre iniziale, nessuna rinnovata programmazione che tenga conto delle esigenze del Servizio Sanitario Nazionale e della necessità di garantire un’alta qualità del corso di studi in Medicina e delle scuole di specializzazione, nessun vero potenziamento dei percorsi pubblici di orientamento pre-universitari.
Il numero chiuso resta, ma peggiorato, abbassando drasticamente la qualità della didattica nel primo semestre e facendo perdere un anno accademico alle migliaia di studenti che non potranno comunque iscriversi a Medicina dopo il primo semestre
D’altra parte, ormai è chiaro che per la destra sanità e istruzione pubblica sono solo il terreno di iniziative demagogiche, volte a coprire il definanziamento in atto e l’apertura a chi pensa di fare lauti profitti in questi settori”.
Lo affermano Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria del Pd, e Alfredo D’Attorre, responsabile Università nella segreteria del Pd.