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Baretta: Brugnaro, gli ultimi fuochi

23 Luglio 2024

Articolo di Pier Paolo Baretta su "Ytali"

Principio basilare del diritto è la presunzione di innocenza. Vale anche per Brugnaro. Ma un principio altrettanto basilare della politica è la totale trasparenza pubblica e privata, a partire dall’assenza di ogni possibile conflitto di interessi. Ecco perché non si può aspettare il 9 settembre, la data scelta da Brugnaro per esporre le sue ragioni in Consiglio Comunale. In fin dei conti, si potrà obiettare, manca poco più di un mese e con agosto in mezzo. Ma la questione non è di calendario; è di agenda! Perché stiamo parlando del periodo in cui la vita veneziana, sempre intensa, raggiunge il suo massimo di eventi pubblici ed è esposta più del solito alla attenzione globale. Il sindaco Brugnaro è indagato. Un suo assessore è arrestato e dimissionario. A questo assessore, in materia di tangenti, Brugnaro aveva consigliato prudenza, anziché cacciarlo per tempo. Punti vitali dell’Amministrazione sono anch’essi sotto inchiesta. È troppo parlare di autorevolezza compromessa, di legittimazione sostanziale minata? È fuori luogo chiedersi se, in questo frangente, un sindaco così conciato sia il miglior rappresentante della città e dei suoi interessi? Sicché, mentre la città attende dal suo sindaco importanti comunicazioni sulla grave situazione “emersa” (è il temine giusto: perché stava da tempo sott’acqua… e, ogni giorno che passa, si intorbidisce), in questi 40 giorni che ci separano dal Consiglio Comunale l’agenda veneziana è occupata da una serie straordinaria di eventi. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro con il patriarca Moraglia inaugura il ponte votivo del Redentore Acominciare dalla festa del Redentore, alla quale il Sindaco ha partecipato, con tanto di fascia tricolore, all’apertura del ponte votivo, tra fischi e urla, protetto da un cordone di polizia, mettendo, presumo, in un qualche imbarazzo il Patriarca, anche perché mons. Moraglia ha sempre avuto con Brugnaro un rapporto positivo. Ma tra poche settimane ci sarà la serata di apertura della Mostra del Cinema, assieme alle autorità nazionali e di fronte al jet set internazionale; seguirà il premio Campiello; per finire con la Regata storica (il sindaco inquisito premierà i vincitori?) Tutte in diretta tv… Solo dopo aver bruciato questa considerevole agenda, Brugnaro si presenterà in Consiglio Comunale e parlerà alla città. Sì, saranno i giudici a stabilire se sia colpevole o meno per i reati contestati; ma è l’opinione pubblica (nelle sue diverse componenti, morale, economica, culturale) a “quotare” le città, valutarne la reputazione e l’affidabilità … Certo, Venezia ha una tale forza propria che può addirittura prescindere dalle istituzioni che la rappresentano. Ma non è una buona cosa e, inoltre, è una condizione che non vale per Mestre e il resto del territorio comunale. La città, tutta, ha bisogno di una guida che la favorisca, non la usi. In ogni caso, passata questa fase, riprenderà la vita normale; riapriranno le scuole; si dovranno affrontare irrisolti problemi urbanistici, lavorativi, di ordine pubblico… Tutto questo con un sindaco e una amministrazione sotto inchiesta. Nel chiedergli di farsi da parte non stiamo parlando a Luigi Brugnaro, cittadino che ha tutto il diritto di difendersi, ma al sindaco di Venezia che egli rappresenta. È il momento di separare i destini.

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