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Decreto Salvini: il solito condono, zero risposte per la casa

19 Luglio 2024

Dalla Newsletter di Chiara Braga

Nessun Governo si era spinto tanto avanti con condoni e sanatorie. E’ accaduto questa settimana alla Camera dove il decreto legge 69/2024 di Salvini ribattezzato 'Salva-casa' è stato approvato dalla maggioranza, infarcito da emendamenti devastanti che aprono la strada a uno stravolgimento totale delle norme urbanistiche e edilizie. Lo chiamano “Salva casa”, ma la realtà è che il decreto Salvini è solo l’ennesimo condono, questa volta perpetuo, perché consente di sanare abusi e irregolarità anche gravi, anche su immobili sottoposti a vincolo sismico e paesaggistico. Salvini sdogana la ‘casetta dei sette nani‘ e decide di ridurre le dimensioni minime per l’abitabilità dei monolocali a 20 metri quadri contro gli attuali 28 per una persona, e di 28 metri quadrati per due persone, mentre ora ne servono 38. E intanto riduce anche l’altezza minima dei locali abitabili interni che passa dai 2,7 metri al limite di 2,4 metri. Una scelta scellerata che aprirà la strada ad alloggi sempre meno vivibili e sempre più costosi. Un Governo che è pronto a fare favori alla rendita immobiliare ma non fa nulla per sostenere gli affitti, non vede l’emergenza abitativa, né la carenza di case per studenti che saranno i più penalizzati da questa pessima norma. Ma il timbro di questo provvedimento così tanto voluto da Salvini è l’emendamento approvato sulla doppia conformità. Attualmente per ottenere una sanatoria edilizia, l’opera deve essere conforme sia alla normativa vigente al momento della sua realizzazione, che a quella vigente al momento della presentazione della domanda. D’ora in poi non sarà necessaria questa verifica non solo per le parziali difformità ma nemmeno per le variazioni essenziali, cioè quelle che stravolgono completamente il progetto iniziale approvato e per il quale sarebbe necessario un nuovo titolo abilitativo. Questo decreto è stato presentato al Paese come uno straordinario piano casa; peccato che per le politiche abitative in questo provvedimento non ci fosse, al momento della sua emanazione, e non ci sia oggi, che lo stiamo convertendo, nulla. Non c'è niente, non ci sono risorse, non ci sono strumenti per facilitare gli interventi di riqualificazione dell'edilizia residenziale pubblica, per dare una risposta al tema dell'alloggio degli studenti universitari, alla questione della sofferenza abitativa, così come al tema degli affitti brevi nelle grandi città, nonostante i grandi proclami di Salvini. Del resto, non ci stupiamo più di tanto, perché da parte del ministro delle Infrastrutture abbiamo sentito, in questi due anni, solo ripetuti e vuoti annunci di convocazione di tavoli, che non hanno prodotto una norma per dare risposta al problema della casa. Anzi, una sì: hanno tagliato i Fondi per il sostegno affitti per le locazioni. Anche in questo senso, questo decreto è una grande occasione perduta. Non più tardi di una settimana fa, il rapporto Ecomafia di Legambiente ha acceso, ancora una volta, i riflettori su quel settore che segna il più alto numero di reati e di delitti ambientali nel nostro Paese, ossia il ciclo illegale del cemento, l'abusivismo edilizio. Temi di cui discutiamo anche nelle aule parlamentari, sempre però all'indomani di qualche tragedia, di qualche alluvione, di qualche sisma che produce vittime, devastazione e danni economici. Proprio nel "Salva casa" il Governo ha deciso non di dare un impulso e uno strumento in più alle opere di abbattimento degli abusi - stiamo parlando delle ingiunzioni di demolizione che sono arrivate al termine spesso di un iter molto articolato -, ma di prevedere una proroga indefinita, fino a 240 giorni, per gli abbattimenti di immobili abusivi sui quali incombe un'ingiunzione di demolizione per non meglio precisate condizioni di disagio economico o difficoltà sanitarie. Ecco, io penso che questa sia la cifra della irresponsabilità totale di questo Governo che non vede i problemi reali del Paese, il problema della casa, quello dell'abitare; non vede il rischio a cui espone situazioni, cittadini e comunità, non dando gli strumenti e le risorse per combattere la piaga dell'abusivismo edilizio, che spesso si porta dietro anche infiltrazioni della criminalità organizzata, raccontando una storia del tutto distorta al Paese. Un provvedimento di portata devastante. Non è solo un problema di rispetto delle regole, ma anche una questione di sicurezza, di rispetto dell’ambiente, di qualità della vita delle persone. Una vergogna che porta la firma del Governo Meloni.


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