"Un risultato che non ci soddisfa a livello nazionale", ma "a livello della regione invece registriamo una tenuta". E' il commento del commissario regionale del Pd Alberto Losacco, deputato pugliese uscente, ora eletto come capolista plurinominale al Senato nelle Marche, sull'esito delle Politiche che hanno sancito la vittoria della coalizione di centrodestra, con Fratelli d'Italia primo partito, in Italia e nelle Marche, e il Partito democratico si piazza al secondo posto. "Sicuramente dobbiamo rivedere il nostro meccanismo elettorale - ha aggiunto - e anche dobbiamo stabilire e decidere come rigenerare il nostro partito". "Un passaggio fondamentale" dice "quello che dobbiamo compiere, ci metteremo tutta l'energia necessaria, partendo ovviamente dalla consapevolezza e anche dagli errori che abbiamo compiuto". "Sono certo - osserva - che il gruppo dirigente farà autocritica, a cominciare dal sottoscritto. Certo abbiamo lavorato per un anno per mettere in piedi il campo largo, e questo campo largo nell'ultimo mese prima delle elezioni si è sciolto come neve al sole, e quindi sicuramente c'è una responsabilità anche da parte degli altri componenti di questo campo largo, in modo particolare Calenda con Azione e il Movimento 5 Stelle con Conte".
Su eventuali mancanze del partito a livello regionale, Losacco afferma: "A livello locale abbiamo seguito l'indirizzo della campagna nazionale, siamo stati presenti sul territorio, c'è stata poi la vicenda drammatica dell'alluvione, che ovviamente ha condizionato tutta la campagna elettorale", ma "problemi e errori specifici nelle Marche non ce ne sono stati, c'è un errore complessivo, e sicuramente l'elettore lo ha sanzionato come tale, da parte del Partito Democratico". Secondo Losacco, "gli elettori hanno sempre ragione: dobbiamo prendere atto di quello che è stato il voto e ripartire dalla consapevolezza di quello che si è fatto, sia nel bene che nel male, ma il risultato va colto e dobbiamo ripartire da lì. Siamo la prima forza di opposizione, anche nelle Marche, un fatto importante. Inizieremo la nostra battaglia". Sentito sull'ipotesi di accelerare il congresso regionale, il commissario dem spiega: "Il congresso è alle porte, si farà appena si chiude il tesseramento. C'è anche il congresso nazionale che è calendarizzato per marzo, dobbiamo decidere se unirlo a quello nazionale oppure se procedere autonomamente".