Puntare alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio per affrontare la crisi climatica e socioeconomica, alla luce del caro bollette. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, Legambiente Onlus stima che occorrerebbe intervenire in maniera strutturale per riqualificare oltre 93mila condomini l’anno a partire dal 2022. Se a questa riconversione si aggiungesse anche quella degli altri alloggi, tra abitazioni unifamiliari e indipendenti stimabili in oltre 900mila case, in 8 anni si ridurrebbero ben 29,2 milioni di tonnellate di CO2 e 14,55 miliardi di mc di gas fossile, pari al 19,4% degli attuali consumi totali del Paese.
Senza dimenticare i vantaggi di cui beneficerebbero i nuclei familiari dal vivere in abitazioni in classe A, a partire dalla riduzione dell’80% dei consumi rispetto a una Classe G. O, ancora, le opportunità per le imprese e per il Paese: basti pensare agli investimenti del settore smart building che nel 2020 in Italia ha fatto registrare un volume di affari di oltre 7,6 miliardi di euro. Questi i risultati della quarta edizione di Civico 5.0, la campagna di Legambiente dedicata ai temi del vivere in condominio, sullo stato di efficienza del patrimonio edilizio italiano ‘𝗦𝗰𝗮𝗹𝗱𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶! 𝗟’𝗲𝗱𝗶𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗻𝗲𝗿𝗴𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮‘, presentati al convegno on line martedì scorso a Roma.
La riqualificazione in chiave energetica unita alla rigenerazione urbana, all'elettrificazione dei consumi domestici e alla modifica degli stili di vita rappresenta una chiave fondamentale per affrontare le emergenze attuali, nonché un investimento senza pari per il futuro dell'Italia. Per approfondire 👉https://civicocinquepuntozero.it/documenti/civico-5-0-il-diritto-a-vivere-in-classe-a-2/?fbclid=IwAR3xb6GZPpzJk9PXplwBCjITIZKNXMucrLtGMvORMHg6qME1sAExDoVIisI