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Losacco: le Marche non sono un feudo della Lega

18 Maggio 2022

Scuola deve essere fucina di visione inclusiva della società

"Ancora una volta siamo costretti a chiedere un chiarimento sul ruolo che la Lega intende svolgere all'interno della maggioranza che sostiene il governo Draghi. Ma soprattutto è tempo che il partito di Matteo Salvini la smetta di considerare le Marche come un proprio feudo, utilizzando le istituzioni locali per imporre prepotentemente una visione diametralmente opposta a quella del governo nazionale. Quanto accaduto in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, la Bifobia e la Transfobia non può più essere tollerato". A dirlo è il commissario regionale del Partito Democratico delle Marche Alberto Losacco.

"L'attacco frontale portato al Miur dall'assessora all'Istruzione Giorgia Latini - osserva Losacco - con la richiesta di ritirare la circolare ministeriale che invitava i docenti a creare nelle scuole momenti di confronto e approfondimento sui temi legati alle discriminazioni sull'orientamento sessuale, non è compatibile con le politiche che contraddistinguono il governo nazionale, volte a tutelare e a estendere i diritti civili. E tanto meno lo è la sua reazione scomposta alla giusta e opportuna protesta portata in aula dai consiglieri del Partito Democratico per stigmatizzare le pericolose parole dell'assessora e ribadire l'importanza proprio della scuola nella costruzione di una visione inclusiva della società e nella difesa dei diritti della comunità Lgbt".

"È bene - conclude Losacco - che l'assessora Latini, il presidente Francesco Acquaroli e tutto il centrodestra marchigiano, comprendano che non si può essere europeisti solo quando il governo nazionale stanzia per la Regione Marche le risorse del Pnrr, risorse che tra l'altro continuano a presentare all'opinione pubblica come farina del loro sacco, e poi rigettare in toto i principi fondamentali su cui si fonda l'Unione europea. Comprendo - aggiunge - che, soprattutto per la Lega, questa contraddizione assuma un carattere dilaniante, ma non è più accettabile che le loro fibrillazioni interne vengano scaricate sulle marchigiane e sui marchigiani, che hanno invece bisogno di un governo regionale capace di mettere a terra progetti e risorse per far uscire le Marche dalla fase post pandemica e contrastare gli effetti negativi sull'economia generati dalla guerra in Ucraina".


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