"No, non siamo in guerra, non l'abbiamo dichiarata, non abbiamo truppe che rispondono ai nostri comandi, non in un'azione militare. Aiutiamo un paese in guerra a difendersi secondo l'articolo 52 della Carta dell'Onu". Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino, intervenendo all'Assemblea dei segretari di circolo del Veneto del Pd, a Padova.
"L'articolo 11 della Costituzione - ha sostenuto Fassino - viene citato a sproposito, perché l'Italia ripudia guerra come strumento di offesa, ma non per la difesa di chi è aggredito. Le sanzioni non fermano le pallottole, ma vengono adottate per indurre Putin a fermarsi. Putin ha travolto tutti gli accordi, ha fratturato il rapporto che aveva con l'Occidente, ha pensato che dopo l'Afghanistan l'America fosse debole, che l'Europa fosse divisa, e invece ha fatto un calcolo sbagliato, noi non siamo mai stati così coesi e uniti. Ha pensato a una guerra-lampo, che non sta succedendo. Tutti gli asset su cui aveva scommesso sono sbagliati. Ecco perché dobbiamo dire che l'invasione è ingiustificata e ingiustificabile. Per questo Ue e Usa - ha concluso - hanno ritenuto, di fronte alla richiesta dell'Ucraina di essere aiutata, di accogliere l'appello".
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