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Ucraina, Picierno: All'Ue servono una voce e un esercito unico – Intervista di Affaritaliani

05 Marzo 2022

La crisi russo-ucraina ha riacceso i riflettori su molti temi legati alla Difesa. Tra questi la necessità della creazione di un esercito unico europeo, progetto di cui a Bruxelles si parla da tempo, ma che finora non è mai entrato realmente nel vivo. La vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, importante esponente del Pd, affronta la questione in un'intervista ad Affaritaliani.it.

Esercito unico europeo, che ne pensa e a che punto è la discussione?
 
“Il dibattito sulla difesa comune europea e sulla creazione di un esercito sovranazionale è molto datato e nel corso del tempo ha subito dei rallentamenti in base alle crisi internazionali. Questa volta è tornato all’ordine del giorno con l’urgenza di una guerra alle nostre porte e per mantenerlo vivo occorre strutturare anche la creazione di una politica estera ed energetica comune. L’esercito comune ha senso se abbiamo una politica energetica comune e più complessivamente una politica estera comune. Il fattore energetico è tornato ad essere centrale nelle relazioni tra nazioni. Sono fiduciosa perché ormai non è più un’esigenza di pochi, ma il pensiero comune di quasi tutti gli Stati membri. L’aggressione all’Ucraina per modalità e tempistiche ha reso evidente che il terreno di sfida comune si è evoluto. E che se l’Europa vuole attrezzarsi per reggerlo non basta parlare con una sola voce, ma deve essere anche un solo corpo, compreso quello di difesa”.

Crede che l'unità dimostrata in questo momento dall'Ue nella risposta all'invasione russa possa essere messa in discussione dalle conseguenze che avranno le sanzioni a Mosca, soprattutto per alcuni stati membri?


“La risposta dell'Europa è stata esemplare e ha immediatamente incrinato il tentativo di Putin di spaccare il fronte occidentale. Abbiamo percorso l'unica strada possibile, perché posti di fronte a un evento senza precedenti. L'attacco della Russia è una minaccia all'ordine mondiale. Serviva una risposta netta, ferma e intransigente contro l'azione di Putin che ha violato l'integrità territoriale dell'Ucraina e il diritto internazionale. Nessuna sanzione può quindi essere considerata eccessiva in questo caso. È chiaro che occorre compattezza anche nel costruire una protezione economica, non distante dall'idea di 'Recovery', che consenta di sostenere i Paesi Europei e i settori economici più esposti e di far affrontare loro possibili turbolenze. Ma come già dimostrato anche con la pandemia, l'Unione Europea è in grado di attivare e avviare meccanismi di mutuo sostegno affinché nessun Paese si trovi solo nelle difficoltà. Una cosa è certa e va detta, queste sanzioni colpiranno il regime di Putin perché andranno a erodere i gangli vitali del sistema russo, a tutti i livelli: economico, commerciale, bancario e finanziario. Ciò sta già avvenendo ed è prevedibile che eroda in breve tempo il consenso della cerchia a lui più vicina”.

Si aspetta che l'europarlamento dimostri compattezza sull'adesione dell'Ucraina all'Ue?

“L'Europarlamento martedì 1 marzo ha già mandato un messaggio fortissimo, con una mozione a sostegno del popolo ucraino e per garantire il percorso di adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. La mozione ha raccolto un'ampia convergenza, dando immediatamente seguito all'appello lanciato da Zelensky poco prima proprio all'Europarlamento. L'Ucraina non può in alcun modo sentirsi sola o abbandonata, bisogna rispondere rapidamente alle loro aspettative. Non bastano i proclami e le dichiarazioni di sostegno e solidarietà. Dobbiamo affermare un principio determinante, tramite una forte risposta di carattere politico, come l'adesione dell'Ucraina all'Ue. Mettiamo da parte ogni approccio burocratico e dimostriamo che l’Europa non è una somma di parametri. Oggi più che mai è il tempo della politica, da costruire puntando su di una chiara visione strategica. Non possiamo disattendere la richiesta di un popolo amico e alleato, che ci chiede un intervento concreto, mentre resiste eroicamente sotto le bombe di un folle criminale. È tempo dei fatti, adesso”.


Ucraina: Picierno, abbiamo bisogno di un esercito europeo
“Andremo più decisi su una difesa comune. La direzione è segnata. La drammaticità di questi giorni ci consegna questa urgenza che era già in agenda, già citata da Macron nel suo discorso di insediamento alla presidenza del semestre europeo. Abbiamo bisogno di un esercito comune e di politiche di accoglienza che ci consentano di superare il trattato di Dublino, per ora superato solo in emergenza”. Lo ha detto la vice presidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, intervenendo a Sabato anch’io, il programma di Rai Radio1 condotto da Enrica Belli e Pablo Rojas e curato da Ilaria Sotis.




Ucraina, Picierno: media via dalla Russia, doloroso ma necessario
"In queste ore molti giornalisti in Russia sono costretti a lasciare il Paese. Il regime russo ha infatti approvato una legge liberticida che introduce gravi responsabilità penali per chi viene giudicato colpevole di diffondere false informazioni sull'esercito di Putin. Le pene previste arrivano fino a 15 anni di carcere. Piena solidarietà a tutti gli operatori dell'informazione che stanno abbandonando la Russia, perché non accettano di finire col bavaglio e calpestati nei loro diritti fondamentali. Si tratta di una scelta dolorosa per la libera informazione, ma necessaria per chi non può accettare le leggi ignominiose di Putin". Lo scrive, sulla sua pagina Facebook, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

Ucraina: Picierno, da Gr coraggio che merita grande apprezzamento
"Un coraggio che merita grande apprezzamento la scelta del giornale radiofonico del servizio pubblico della Rai di continuare a raccontare la guerra da Leopoli". Lo scrive in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno. "L'Italia non si volta dall'altra parte. Grazie ai giornalisti che rischiano la loro vita per l'informazione, con dedizione, impegno e audacia" conclude.

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