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Mirabelli: A Sesto San Giovanni serve una candidatura comune - Intervista del Gazzettino Metropolitano

12 Febbraio 2022

Intervista del Gazzettino Metropolitano a Franco Mirabelli

Mancano pochi mesi alle elezioni, che decideranno chi amministrerà Sesto San Giovanni per i prossimi cinque anni. Con Franco Mirabelli, senatore Pd eletto nel collegio di Sesto, abbiamo fatto il punto sul futuro della città, come si stanno preparando i Dem al prossimo appuntamento elettorale e su quali sono i temi più urgenti per il territorio.
Quali sono le proposte del Pd per il territorio del Nord Milano?

Credo che il Nord Milano sia un’area importantissima per la Città Metropolitana milanese, che ha subìto in questi anni trasformazioni molto grandi. È l’area che è stata più investita dalla trasformazione: è passata dall’essere una realtà industriale, ricca di grandi fabbriche e grandi aziende, a diventare una realtà fatta di terziario servizi e altre attività economiche. Credo che in particolare Sesto San Giovanni, ma anche Bresso Cinisello e altre realtà, abbiano dimostrato di saper governare questo passaggio senza creare grandi problemi sociali. Ora credo che l’obiettivo sia insistere; serve migliorare ulteriormente la rete del trasporto pubblico. Penso soprattutto alla metrotranvia verso Bresso, ad altre fermate della metropolitana che possono essere realizzate e serve definire una vocazione economica di quest’area. Sicuramente sul tema della sanità a Sesto sta nascendo un polo importante non solo italiano. Nello stesso tempo credo che ci possa essere un polo importante dei media e dell’informazione.
Quali sono i temi più urgenti dal vostro punto di vista per la Città Metropolitana di Milano?

La Città Metropolitana milanese sta giustamente concentrando le proprie attenzioni sul tema dello sviluppo sostenibile della salvaguardia ambientale della necessità di trasferire dal mezzo privato al mezzo pubblico il trasporto delle persone per migliorare la qualità ambientale. Credo ci sia un problema che vada affrontato, che riguarda la riforestazione e l’aumento del verde. I soldi del Pnrr sono stati stanziati esattamente per questi due progetti: quello di migliorare la qualità del trasporto pubblico anche modificando il parco mezzi e rendendolo più sostenibile puntando molto sull’elettrico, sia quello della iniziativa ForestaMi con la piantumazione di molti alberi. Migliorare la qualità della vita e la qualità dell’ambiente sono questioni fondamentali su cui la Città Metropolitana giustamente si sta concentrando. Ma oltre a questo c’è la necessità di mettere in campo tutte le iniziative per sostenere gli investimenti che possono rafforzare economicamente dal punto di vista occupazionale quest’area, sapendo che è una grande area a cui viene riconosciuto un ruolo importante in Europa e quindi anche il tema dell’attrattività turistica e degli investimenti sono fondamentali su cui la Città Metropolitana sta lavorando.
Come vede l’attuale politica sestese?

Sesto è la terza città della Lombardia per popolazione, ha una storia importante, è forse la realtà in cui stanno avvenendo le più importanti trasformazioni urbane, in cui si sta lavorando per utilizzare grandi aree dismesse. Ci sono grandi progetti e credo che l’amministrazione attuale non abbia una visione, che l’amministrazione attuale guardi con disattenzione ai problemi quotidiani dei cittadini, che costruisca percorsi spesso di propaganda anziché di governo della città. In questi quattro anni e mezzo di governo Di Stefano, credo che non ci sia nessun risultato significativo se non molte chiacchiere. E questo in un passaggio decisivo per la storia di Sesto in cui si giocano molte partite, a iniziare da quella della Città della Salute. Credo che questa amministrazione abbia anche tradito quel mondo dell’associazionismo e del volontariato che aveva dato un contributo fondamentale alla elezione di Di Stefano.
Come partito, come vi state preparando alle amministrative di Sesto San Giovanni?

Io credo che il Partito Democratico il centro sinistra abbiano in questi anni riflettuto e capito le ragioni di una sconfitta come quella di quattro anni e mezzo fa: una sconfitta dovuta forse alla eccessiva distanza dagli umori e forse anche i bisogni della città e dei cittadini. Si sono messe in campo proposte e ragionamenti significativi in questi mesi, credo che il centro sinistra e tutte le forze che si sono opposte in questi anni a Di Stefano siano nelle condizioni di mettere in campo una proposta comune e vincente, e avanzare una candidatura comune. Credo ci siano tutte le condizioni per costruire una coalizione che al di là dei partiti del centro sinistra, del Movimento Cinque Stelle, delle liste storiche della città di Sesto possa allargarsi e costruirsi insieme al mondo dell’associazionismo al mondo del volontariato a quei mondi importanti che a Sesto hanno fatto un pezzo di storia, hanno sempre contribuito a garantire un aiuto alle persone più in difficoltà e lo hanno fatto con le istituzioni. In questi anni Sesto si è chiusa in se stessa; ora serve riaprire la città e per farlo serve un’altra amministrazione e credo che ci siano tutte le condizioni perché il centro sinistra, i 5 Stelle e gli altri possano conquistare il Comune e governare la città nell’interesse dei cittadini: questo è l’appello che bisogna fare. Mettiamoci insieme superando le differenze per costruire un progetto comune. Si può fare, e in queste condizioni credo che si possa vincere il Comune di Sesto alle prossime elezioni.


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