"Sono testimone di quanto fosse profonda e sincera la sua decisione originaria. Voleva vivere una fase piu' familiare e serena. Mattarella non mentiva". Lo afferma Pierluigi Castagnetti, una vita in politica fino all'approdo nel Pd, ex segretario del Ppi e amico di lunga data del Presidente della Repubblica, in una intervista al Foglio racconta perche' Mattarella abbia accettato il bis. "E l'hanno cominciata a chiamare ambizione. Alcuni addirittura strategia. Come se un uomo di 80 anni, un uomo come lui, avesse qualcosa da chiedere o da attendersi, ancora, dalla rielezione. Hanno provato a imbrattarlo con la malizia". Invece "ha avuto paura per la tenuta della Repubblica. Ha compreso che se non avesse accettato il sistema politico rischiava di crollare".
"Non si improvvisa un presidente, i partiti hanno pensato di trovarlo en plein air. E' la prima volta che si cerca con il metodo dello scouting. E' stata la prima elezione lotteria". Alla fine "non c'era solo lui. Altre personalita' avrebbero potuto ricoprire quel ruolo, ma solo sul suo nome c'era una disponibilita' condivisa da parte di un Parlamento che e' nei fatti un Parlamento composto da minoranze". E a chiedergli di restare sono stati i capigruppo, il premier e "personalita' della vita repubblicana" "per fermare lo sbriciolamento delle istituzioni". Le aspettative verso l'Italia, la crisi ucraina, la pandemia "lo hanno spinto a rivedere la sua decisione".
Ora il mandato, spiega Castagnetti dopo aver ascoltato il discorso di insediamento sara' "Pieno, di sette anni. Non esiste il mandato intervallo". L'ex parlamentare loda in questo passaggio "la responsabilita' di Letta e del Pd. Non ha partecipato alla gara, non ha proposto un suo nome di parte".
Quanto al rapporto con Draghi, il Foglio chiede se il Presidente lo avrebbe visto bene come successore: "Draghi e' stato scelto da Mattarella" risponde Castagnetti. Quanto al futuro: "Mattarella non ha mai prevaricato i partiti ed e' la grande garanzia che hanno i partiti per tornare protagonisti".
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