Anche dalla Germania arrivano delle notizie che fanno ben sperare per il futuro di tutta l'Unione Europea.
Il nuovo governo, guidato da Olaf Scholz, formato da un'alleanza tra socialdemocratici, verdi e liberali, nasce con l'esplicita intenzione di lavorare per costruire un'Europa Federale.
La Germania ha sempre avuto un ruolo determinante nei passaggi europei ed è positivo che sia così conscia del proprio ruolo e di come giocarlo. Nella sfida epocale della transizione ecologica la Germania avrà leadership e punterà sulla carta dello sviluppo sostenibile; sceglie infatti di creare due ministeri chiave: il primo terrà insieme le competenze dell'economia, dell'energia e della transizione climatica e il secondo le politiche ambientali e quelle agricole e della forestazione.
Ciò significa un maggior impulso agli investimenti pubblici e privati , alla ricerca e all'innovazione tecnologica in senso green. La crescita della Germania avrà effetti su tutti i suoi partner a livello europeo, per effetto dell'integrazione e interdipendenza delle nostre economie.
La prova del nove sarà, però, la posizione tedesca sulla revisione del Patto di Stabilità: la figura del nuovo responsabile delle Finanze, un tempo un falco, induceva a qualche timore, ma recentemente lui stesso ha espresso qualche interessante apertura, visti i tempi profondamente cambiati. Una sfida che il nuovo governo lancia all’Europa è quella del salario minimo e dell'aumento del costo minimo orario del lavoro.
Aria nuova dunque in Europa: dopo i Trattati del Quirinale, le novità provenienti dal nuovo governo tedesco aprono una nuova strada per il futuro dell'Europa che apertamente auspica una riforma dei Trattati, il superamento del principio dell unanimità e il conferimento all' Europa delle competenze necessarie per una vera sovranità strategica in campo tecnologico,energetico, nella politica estera e nella difesa.
