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Toia: Più uniti, più forti. Italia e Francia insieme conteranno di più e faranno contare di più l'Europa nel mondo

27 Novembre 2021



Le parole del Presidente Mattarella e del Presidente Draghi sono state chiarissime: l’unione più stretta dei nostri due paesi gioverà a noi ma gioverà anche all’Europa. Se sovranità significa contare di più, imprimere la nostra visione al corso della storia, portare la nostra soluzione alle sfide aperte, allora solo la strada dell’unità e dell’integrazione europea può renderci veramente "sovrani". Due paesi dell’Unione, che stringono le loro relazioni culturali, sociali ed economiche, si fanno più "grandi" e perciò più solidi e più potenti. Il Trattato tra la Francia e l'Italia firmato ieri va in questa direzione e tocca e specifica i grandi temi che saranno oggetto della nostra cooperazione.

Mettiamo da parte, di fronte a questo passaggio, le polemiche sterili e anche le tensioni vere del passato, dalla Libia ad alcune questioni di scelte industriali. Stiamo cambiando passo e, alla pari, scegliamo una nuova strada, decidendo che di fronte alle divergenze di posizioni ed interessi ci saranno momenti di consultazione e di intesa.

La scegliamo perché le nostre economie sono molto integrate nello scambio commerciale cone nella produzione industriale, perche entrambi ci affacciano al mediterraneo perché abbiamo cultura e storia comune e perché sappiamo che una visione di collaborazione, un approccio di complementarietà possono aiutare lo sviluppo dei nostri paesi più che la contrapposizione concorrenziale. La scegliamo perché Italia e Francia sono state protagoniste delle scelte della nuova Europa e di Next Generation EU e devono esserlo anche per le grandi scelte che dovremo fare se vogliamo che la "nuova Europa "non sia un episodio, ma una rotta permanente, a partire dalla riforma del patto di stabilità e dalle necessarie riforme del cambiamento delle regole delle istituzioni, come l’abolizione del principio dell’unanimità per le decisioni del consiglio.

Il Trattato del Quirinale getta anche le basi perche questi rapporti bilaterali (e forse l'Italia dovrà dotarsi di qualche strumento analogo con la Germania) servano anche a rafforzare tutta l'Unione. Con la partenza del nuovo governo tedesco, guidato da Olaf Scholz, i tempi sono maturi per nuove intese tra i paesi fondatori dell'UE e per creare una forza di traino di tutti i paesi dell'Unione di fronte al nostro comune futuro.


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