Il Parlamento non è stato informato
sul Trattato del Quirinale? "E' un'obiezione senza senso, perché
dal punto di vista formale e costituzionale qualsiasi Trattato
viene sottoposto alla ratifica del Parlamento dopo la firma
dell'accordo", facendo le proprie valutazioni e proponendo
eventuali modifiche. Lo ha detto Piero Fassino, presidente della
Commissione Esteri della Camera dei Deputati, interpellato
dall'ANSA sulle obiezioni avanzate dalla leader di Fratelli
d'Italia, Giorgia Meloni, e dal deputato leghista Claudio Borghi
all'imminente firma del Trattato tra Italia e Francia, prevista
il 25 novembre a Roma tra il premier Mario Draghi e il
presidente Emmanuel Macron.
"Dal punto di vista dei contenuti, io stesso come presidente
dell'Interparlamentare Italia-Francia ne ho seguito la stesura
insieme alla Farnesina", ha aggiunto, sottolineando che si
tratta di "un Trattato di particolare importanza con un impianto
che segna un salto di qualità" nelle relazioni bilaterali. Si
tratta, ha spiegato Fassino, di "un accordo che impegna i due
governi e le reciproche istituzioni ad agire in comune sui
principali dossier", a partire dai temi europei, internazionali,
mediterranei, "con meccanismi di consultazione reciproca".
Intervista a Elly Schlein su "il Giorno"