"La sentenza della corte costituzionale
polacca deve suonare come un fragoroso campanello d'allarme.
Attenzione a non sottovalutare la portata di quanto accaduto,
nonostante le rassicurazioni di facciata del primo ministro
polacco Morawiecki. In Polonia la corte costituzionale non è un
soggetto autonomo e indipendente, ma è purtroppo influenzata
politicamente sino a configurarsi come un'emanazione
dell'esecutivo. Ciò testimonia il grado di arretratezza, sotto il
profilo democratico, degli assetti istituzionali in Polonia. Si
tratta quindi di una provocazione politica, da non prendere sotto
gamba. Polonia e Ungheria tentano ciclicamente di minare il
processo di integrazione europea e considerano l'Unione come un
luogo utile a trarre vantaggi, senza mai rispettare le regole e
ponendosi costantemente contro i suoi valori fondanti. Mi auguro
che le istituzioni europee intervengano e si facciano sentire con
forza, non è più ammissibile lasciare spazio a chi mira
palesemente a disgregare l'Unione Europea". Lo riferisce, in una
nota, l'europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno.