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Afghanistan: Sereni, crisi gravissima. Riunione G20 non era scontata

05 Ottobre 2021






"Noi siamo molto soddisfatti di questa convocazione" del G20 sull'Afghanistan. "Avevamo lavorato come Farnesina a New York per convocare questo summit, ma non era affatto scontato che ce l'avremmo fatta. È noto che il G20 non ha mai avuto meeting di vertice sulla politica estera. In questo caso abbiamo ritenuto che fosse giusto insistere, perché la crisi afghana è una crisi gravissima, che riguarda l'insieme della comunità internazionale. All'Onu ne abbiamo discusso molto e abbiamo ottenuto questa riunione del G20. Non è all'ordine del giorno il riconoscimento politico del governo dei talebani. Siamo giustamente preoccupati perché c'è una crisi umanitaria gravissima e c'è il rischio di un collasso". Così la viceministra degli Esteri, Marina Sereni, intervenendo al 'Made in Italy Summit 2021'. 

"I 150 milioni dell'Italia sono la parte di un budget complessivo di 1,2 miliardi di dollari. Penso che sia un impegno sufficiente, ma non basteranno perché sarà un impegno di lungo periodo. Una metà delle risorse saranno destinate ad aiutare le persone vulnerabili. Noi dobbiamo essere pronti ad aiutare l'Afghanistan" e i Paesi vicini, "ma dobbiamo lavorare dentro l'Afghanistan per evitare il crollo del Paese", ha concluso Sereni. 




Afghanistan: Sereni, bisogna essere pragmatici

"Certamente non è nelle nostre corde un riconoscimento del governo afghano, ma bisogna essere pragmatici. Ci stanno parlando le Nazioni Unite". Rispetto a quanto registrato dai colloqui avuti con Unhcr e Oim, "l'atteggiamento del governo ad interim dei talebani è un atteggiamento di grande disponibilità nei confronti dell'Onu. Continueremo a lavorare con le Nazioni Unite". Così la viceministra degli Esteri, Marina 
Sereni, intervenendo al 'Made in Italy Summit 2021'. La Farnesina è al lavoro anche su "sicurezza alimentare, climate change, rapporti con l'Africa e l'America Latina. L'Italia vuole essere partner dell'Africa e dell'America Latina. Una grossa dotazione di vaccini, 45 milioni, saranno destinati ai Paesi più poveri", ha aggiunto Sereni


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