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"Italia, Europa, Afghanistan" - incontro con Marina Sereni condotto da Tiziana Ferrario

17 Settembre 2021

Afghanistan: Sereni, speriamo riuscire a fare G20 straordinario

"Il G20 straordinario? Noi speriamo di

riuscire a farlo, non sara' un appuntamento facile, ma di fronte
al rischio terrorismo, narcotraffico e instabilita' di un'area
dell'Asia centrale cosi' ampia non possiamo fare a meno di
ragionare con la Russia, con la Cina e con l'India". Lo ha detto
la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, a proposito del
G20 straordinario sull'Afghanistan chiesto dal premier Draghi,
nel corso di un dibattito del Cortile di Francesco, la tre
giorni di incontri sul tema della 'speranza' organizzata dal
Sacro convento di Assisi. La vice ministra si e' confrontata con
Giampiero Massolo, presidente dell'Istituto per gli Studi di
Politica Internazionale, rispondendo alle domande della
giornalista Tiziana Ferrario. "Il 22 settembre anche se in forma
virtuale si riuniranno i ministri degli Esteri del G20 - ha
ricordato Sereni - stiamo andando avanti per capire quali
saranno i punti minimi sui quali l'insieme della comunita'
internazionale riuscira' a lavorare".


Ue: Sereni, riflettere piu' velocemente su difesa comune

"Dobbiamo riflettere piu' velocemente
sulla difesa comune". E' una delle considerazioni della vice
ministra degli Esteri, Marina Sereni, ospite del Cortile di
Francesco, la tre giorni di incontri organizzata ad Assisi dal
Sacro convento. Nel corso di un dibattito sull'Afghanistan, con
Giampiero Massolo, presidente dell'Istituto per gli Studi di
Politica Internazionale e la giornalista Tiziana Ferrario, e'
stato affrontato il tema della necessita' che l'Unione europea
arrivi ad avere una difesa comune.

"Non dobbiamo pensare che si possa

fare tutto all'unanimita' - ha proseguito la vice ministra - non
possiamo decidere a 27 su cose che possono toccare le varie
sensibilita' in maniera diversa. Ma possiamo partire da un
nucleo piu' forte, in modo che l'Italia possa lavorare con
Germania e Francia per trainare chi ci sta". Il rischio di non
avere una linea comune in politica estera in Europa, per Sereni
e' "avere una Nato che guarda soprattutto a Est, gli Stati Uniti
preoccupati sull'Indopacifico, con il contenimento della Cina,
mentre noi siamo di fronte a un arco di crisi che va
dall'Afghanistan allo Yemen, che sono vicini a noi, e rischiamo
di non essere egualmente assistiti dai nostri alleati". Per
Massolo, per puntare a una difesa europea "serve un ragionevole
accordo sugli obiettivi e sugli interessi comuni", ma trovare
un'intesa a 27 "e' impossibile per via delle sensibilita' e
storie diverse" dei Paesi membri. Per questo, ha proseguito,
"l'unico modo per andare avanti e' farsi trainare dai Paesi
maggiori: Germania, Francia e Italia". "A livello militare le
pianificazioni sono tutte pronte - ha aggiunto il presidente
dell'Ispi - se si chiede all'industria che tra le altre cose fa
navi militari, sanno cosa c'e' bisogno di fare. Quello che
clamorosamente manca sono i governi".


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