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Istat, Picierno: Dati certificano dramma occupazione femminile

13 Settembre 2021

Picierno, violenza di genere sia competenza leggi Ue



“L’economia italiana continua a viaggiare a due velocità, su due binari drammaticamente diversi: quello maschile e quello femminile. I dati forniti oggi dall’Istat fotografano questa tendenza: nel secondo trimestre del 2021, rispetto a quello pre pandemia del 2019, l’occupazione femminile è calata del 3,7%, mentre quella maschile del 2,3%. Ciò significa che su 678mila posti di lavoro andati in fumo, 370mila sono di donne. Cifre che certificano come la crisi pandemica si sia scaricata in vastissima prevalenza sulle donne e ciò pone un evidente problema di equità. Ma emerge anche un problema di economia reale, perché il nostro tessuto non potrà mai riattivarsi in modo solido e competitivo senza un coinvolgimento sostanziale dell’occupazione femminile. Ora basta proclami e annunci su quote rosa varie. Occorrono interventi strutturati e mirati, depurati da ogni ottica assistenzialista. Partiamo, per esempio, dalla creazione di un ecosistema che consenta alle donne di fare impresa nel Mezzogiorno. Mi aspetto che il Governo intervenga subito in questa direzione”.Lo riferisce, in una nota, l’europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno.


Picierno, violenza di genere sia competenza leggi Ue
'Riconoscere il carattere sovranazionale di questo crimine'

"Inserire la violenza di genere

in una competenza giuridica europea è importantissimo per molti
motivi: si riconosce il carattere sovranazionale di questo
crimine, si danno maggiori strumenti per combatterlo e si danno
maggiori vincoli a quegli Stati che nella tutela delle donne e
nella lotta alle violenze sono ancora molto indietro, spesso a
causa di classi dirigenti e governi reazionari". Cosi in una
nota l'europarlamentare del Partito democratico e relatrice del
testo sulla violenza di genere, che andrà mercoledì al voto in
assemblea plenaria del Parlamento europeo, Pina Picierno.
"La strada per l'approvazione è ancora lunga, servirà un voto
positivo e unanime del Consiglio dell'Ue, ma il voto del
Parlamento dovrà essere un segnale forte e chiaro che dimostra
che sui diritti e le tutele per le donne non intendiamo
arretrare di un millimetro", conclude Picierno. (


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