Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Sassoli: Orbán? Chi viola lo Stato di diritto non potrà più restare impunito - Intervista del Corriere

10 Luglio 2021

"Nessuna violazione dei principi dello Stato di diritto resterà impunita, anche perché nessuna infrazione sfuggirà all'applicazione del regolamento". Lo ha spiegato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un'intervista al 'Corriere della Sera', parlando di quanto accade in Ungheria dove è stata varata una legge anti Lgbt.
Ursula von der Leyen ha nuovamente definito "una vergogna" la legge ungherese anti Lgbt. "Lo ha detto anche il Parlamento europeo giovedì con un voto a larga maggioranza chiedendo di applicare subito il nuovo meccanismo di protezione del bilancio e dei valori Ue - ha aggiunto Sassoli - la legge ungherese equipara omosessualità e orientamenti sessuali alla pornografia e usa la protezione dei bambini come pretesto per discriminare le persone sulla base del loro orientamento sessuale. Tutto questo è contrario ai nostri principi sul rispetto delle minoranze, dell'uguaglianza e della dignità umana. Siamo determinati nel difendere con forza l'articolo 2 del nostro trattato". Rispetto alle prime procedure di infrazione che dovrebbero partire in autunno "io ho piena fiducia che la Commissione rispetterà il suo impegno a difendere i principi dello Stato di diritto - ha detto Sassoli - probabilmente dal punto di vista della procedura e dei tempi si dovrà tener conto anche della decisione della Corte di giustizia alla quale si sono rivolte Polonia e Ungheria. Ma questo non implica posticipare le linee guida che possono consentire alla Commissione già dopo l'estate di inviare le lettere indicando le infrazioni".
"Ricordiamo che il diritto europeo è superiore al diritto nazionale. Per rispondere poi a gravi violazioni dei principi fondamentali i trattati prevedono l'applicazione dell'articolo 7. Su questo chiediamo coerenza ai governi: spetta al Consiglio europeo decidere sulla procedura in corso. Non basta indignarsi. Parlamento e Commissione chiedono al Consiglio meno dichiarazioni e più decisioni", ha concluso.


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30

Rassegna stampa