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Rosario Pantaleo: Verso le amministrative 2021

29 Giugno 2021

Intervista a Rosario Pantaleo del PD del Municipio 7 di Milano.

1) Da un osservatorio come il tuo di amministratrice/amministratore quale immagine potresti trarre ora, grazie alla tua esperienza, di Milano e del Municipio 7? Quali sono le caratteristiche positive della città e del Municipio, quali le fragilità? Come a tuo parere si è evoluta (o involuta) la società milanese?

Milano è una città dinamica che ha dimostrato, almeno negli ultimi anni, di sapersi rinnovare. La M5 e la M4, in via di conclusione, hanno segnato un passo importante nella vita della città, così come il nuovo piano di governo del territorio con l’obbiettivo di consumo di suolo zero ed il progetto della città a 15 minuti. Sono in corso il rinnovamento della flotta ATM, l’eliminazione delle caldaie a gasolio nelle case comunali e negli uffici, la riqualificazione di 3.000 appartamenti del Comune, primo passo per ulteriori interventi. L’abbattimento delle occupazioni abusive, area C e B per la riduzione dell’inquinamento da traffico (area B sospesa a causa del Covid). La criminalità in città è crollata negli ultimi anni. E’ stato elaborato il piano della mobilità sostenibile ed il piano clima cittadino. Sono partite le attività per il recupero degli scali ferroviari che vedranno, tra gli altri, la costituzione di un grande parco pubblico e la costruzione di 3.400 appartamenti in edilizia convenzionata. La parte culturale è esplosa con mostre di livello internazionale, l’area Expo è stata riconvertita per Human Technopole, con il nuovo Ospedale Galeazzi, con interventi residenziali e la costituzione di un grande parco. Sulla città, prima del Covid, sono stati convogliati miliardi di investimenti immobiliari e non, con ampie ripercussioni positive sul lavoro (vedi, ad esempio, la riqualificazione dei grandi palazzi di piazza Cordusio). E’ stato ripreso il progetto del quartiere Santa Giulia, che vedrà la costruzione di un palazzetto dello sport ed è in corso di pianificazione l’intervento per dotare Milano dei necessari ambiti sportivi per le Olimpiadi invernali.
La città ha reagito con forza alla pandemia investendo almeno 20 milioni di euro solo per le borse di sussistenza alle famiglie in difficoltà, organizzando punti di consegna dei viveri e ha dato la sensazione di poter resistere e rilanciarsi. Forti sono i legami, inoltre, con le realtà del privato sociale che seguono le persone fragili e in difficoltà. Molti sono gli spazi pubblici messi a disposizione delle realtà associative per rendere più vivi e sicuri i quartieri della città. Ora si deve essere consapevoli che il momento più delicato sarà nella ripresa: lì si capirà quale sarà la strada che la città prenderà per i prossimi dieci anni. Servono coesione ed idee chiare perché le perdite economico finanziarie per il Comune sono state enormi (almeno 1 miliardo di euro solo in parte compensate dal Governo) e i poveri o coloro che hanno perso il lavoro o l’azienda non possono attendere.
2) Che lettura dai di questi 5 anni di amministrazione comunale/municipale?

Direi che questa Amministrazione ha saputo continuare quanto iniziato dalla Giunta Pisapia proseguendo nel lavoro di trasformazione della città, inoltrandosi in ambiti ancora più delicati come il progetto della città a consumo di suolo zero e la trasformazione di grandi aree, come quella di Piazza d’Armi che vedrà la costituzione di un grande parco pubblico di oltre 300.000 mq. La figura manageriale di Sala è stata una garanzia per gli investitori internazionali e la quasi vittoria per la nuova sede dell’EMA e quella per le olimpiadi invernali del 2026 lo hanno potuto dimostrare. Inoltre importanti sono state le operazioni di commercializzazione degli spazi pubblici (vedi quelli in Galleria) come degli immobili pubblici (vedi la vendita del “Pirellino”). Milano è inoltre diventata una città turistica che ha portato in città una media di 10 milioni di turisti all’anno portando ricchezza e diffondendo il brand di Milano nel mondo.
3) Quali pensi siano stati i risultati migliori ottenuti dall’Amministrazione comunale/municipale?

La gestione e la sottoscrizione dell’accordo di programma sugli scali ferroviari, la chiusura di Expo con i conti più che in ordine, con un trend positivo e l’avvio della trasformazione dell’area, le politiche sulla casa, le politiche sull’ambiente, il piano di riqualificazione delle scuole comunali, la gestione della pandemia nei confronti delle persone in difficoltà, l’incremento degli investimenti sulla mobilità, l’indirizzo dato per la mobilità ciclabile, il nuovo piano di governo del territorio, l’attenzione agli ultimi, la gestione dei flussi turistici (fin che ci sono stati), la gestione dell’offerta culturale. Non dimentichiamo, inoltre, il progetto di bonifica e riqualificazione nell’area “La Goccia” della Bovisa.
4) Quali le maggiori criticità riscontrate dall’Amministrazione comunale/municipale e come pensi si possano affrontare in futuro?

Fondamentalmente il problema maggiore è quello causato dalla pandemia che ha visto, oltre ai decessi e alle criticità sanitarie, una riduzione di entrate e un aumento di spese impreviste per sopperire alle situazioni di povertà e criticità (un saldo negativo di 720 milioni di euro nel solo 2020). Il futuro deve essere affrontato con un’attenta pianificazione di tutto quanto prioritario e necessario. In primis sui problemi dell’abitare e del lavoro. Poi sul reperimento di fondi per sostenere i bisogni della città, pagare i mutui, rilanciare il turismo. Fino al 2022 saremo in emergenza e questo deve essere di stimolo per ben organizzare gli interventi prioritari. In particolare per le realtà più fragili tra cui inserisco le persone sole e i minori. Per questi soggetti sarebbe importante predisporre un grande piano di supporto e sostegno. Una sorta di reddito di cittadinanza senza erogazione di denaro, ma di servizi.
5) Quali sono i temi sui quali ti sei impegnata/o maggiormente?

Non c’è stato un tema specifico su cui mi sono maggiormente impegnato ma ho cercato di operare su tutti i temi proposti. Anche per cercare di imparare qualcosa su tutti gli ambiti delle problematiche/opportunità cittadine. Anche quelli considerati minimi, tipo riparare buche o fare sistemare montascale in un poli ambulatorio. Comunque, facendo parte di varie commissioni, ho potuto avere larga visione ed esperienza su cui poter intervenire. In particolare sui temi della casa, dell’ambiente e dell’emarginazione. Mi sono interessato in maniera specifica ai temi della sicurezza, con discrezione e con qualche importante risultato.
6) Quali sono stati i risultati più importanti del tuo lavoro di amministratrice/amministratore?

Mi rimane, tra le varie soddisfazioni, quella di avere sollecitato negli anni il prolungamento della M1 fino a Baggio e di aver suggerito l’inserimento di 8 milioni di euro nel Patto per Milano siglato dal Governo con il Comune al fine di finanziare il progetto preliminare di questo prolungamento. Proposta andata a buon fine con successiva copertura finanziaria di tutto il progetto. Il mio diniego (ab origine) alla costruzione del nuovo stadio è stato un elemento di confronto con i colleghi di maggioranza che hanno iniziato a cambiare opinione su questo progetto a discapito dello stadio Meazza. A mio avviso il Meazza può essere riqualificato al di là degli interessi delle squadre cittadine. Ho inoltre continuato a seguire il tema ambientale, in particolare quanto riguarda il Parco delle Cave.
7) Quali sono stati i traguardi che non sei riuscito a raggiungere, ovviamente in relazione alle tue aspettative e ai tuoi propositi?

Una ancora maggiore attenzione al tema ambientale (pur con alcune mozioni approvate con interventi in atto), una proposta a livello socio sanitario sia per i medici di famiglia, che per la costituzione di servizi socio sanitari di prossimità nei quartieri cittadini, una maggiore attenzione al tema delle dipendenze. Inoltre avrei voluto una maggiore determinazione nel trattare il tema nuovo stadio da parte dell’Amministrazione (pur conscio della delicatezza del tema). Sul tema sicurezza, invece, devo osservare una difficile gestione del rapporto con i due assessori che si sono succeduti alla guida dell’assessorato. Per ultimo rimane sempre aperto, nonostante le mie proposte, il tema della riqualificazione dell’istituto Marchiondi.
8) Quali sono state le difficoltà principali che hai riscontrato nell’esercizio della tua funzione di consigliere comunale/municipale?

Fondamentalmente la mancanza di riscontri rapidi e chiari da parte di alcuni assessori, la difficile gestione della presidenza della commissione sicurezza, la difficoltà nell’operare all’interno del gruppo consigliare, in particolare nella possibilità di poter esporre mozioni ed ordini del giorno da me predisposti. Alla fine ne ho potuti presentare e discutere solo 11 rispetto ai 120 documenti elaborati e presentati. Inoltre è stata complicata la personale gestione del tempo suddiviso tra lavoro e attività istituzionale (sono stato per il secondo mandato consecutivo vice presidente del Parco Agricolo Sud Milano). Su questo tema direi che la maggioranza dei colleghi hanno difficoltà a comprendere le difficoltà di chi ha un lavoro con cartellino. Essere lavoratore dipendente è diverso, ad esempio, che essere libero professionista. Non vi è stato, inoltre, nessuna interlocuzione con l’assessore all’Urbanistica nei dieci anni di mia partecipazione al direttivo del Parco Agricolo Sud Milano decidendo, di mia sponte, gli indirizzi sui vari temi trattati. E questo non è esempio di coordinamento istituzionale.
9) Hai mantenuto le relazioni con gli elettori del Pd, con i circoli e con il coordinamento di zona del Pd, con il coordinamento delle donne democratiche, con le associazioni del civismo e con le organizzazioni sociali?

Ho mantenuto i rapporti con tutti coloro che mi hanno chiesto un’interlocuzione. Lavorando non è stato facile gestire il mio tempo. Infatti, per recuperare, molto spesso sono andato a lavorare in Comune il sabato e la domenica. Comunque posso confermare che a chiunque mi abbia approcciato con una richiesta, ho sempre dato riscontro.
10) Secondo la tua esperienza diretta e personale, che valutazione dai della partecipazione dei cittadini, direttamente o attraverso le loro forme associative, durante questi 5 anni all’amministrazione della cosa pubblica? Pensi si possa e si debba migliorare? Se sì, come?

I cittadini sono stati chiamati alla partecipazione da questa e dalla precedenza Amministrazione e tante sono le associazioni che lavorano con criterio, coscienza ed attenzione in città. Spesso, però, i cittadini singoli e senza appartenenenze intervengono nel dibattito solo quando accade qualcosa nel loro “giardino casalingo” e questo rende la loro partecipazione episodica ed interessata. A mio avviso la richiesta di partecipazione dei cittadini dovrebbe essere declinata in forma meno interessata e maggiormente aperta a più interventi aprendosi alla città più che alla particella sotto casa. Nel campo della partecipazione è stato anche proposto il bilancio partecipativo per allargare l’area dell’intervento dei cittadini mettendo a disposizione 1 milione per ogni Municipio ma, a mio avviso, il meccanismo non ha funzionato a dovere e il risultato finale (il fare ciò che era già previsto) non è stato coerente fino in fondo con gli scopi previsti (alcuni interventi non sono ancora partiti dopo tre anni dall’aggiudicazione oppure vi sono stati gruppi organizzati che hanno fatto convergere la partecipazione dei cittadini in maniera “pilotata” su alcuni temi specifici). Per il futuro sarebbe necessario un coinvolgimento “etico” e cioè fare in modo che i cittadini siano capaci di porsi problemi sui temi e non sul luogo in cui un bisogno emerge.
11) Se dovessi indicarne alcuni, quali sono gli obiettivi a tuo parere prioritari (max 3?) per il Comune/Municipio per i prossimi 5 anni?

Proseguire nel cammino verso una città sempre più con la sensibilità ambientale e con azioni conseguenti; un lavoro profondo (anche di carattere internazionale) per la ripresa degli investimenti sulla città con il rilancio delle attività lavorative con cambio degli orari della città.
12) Come immagini Milano/il Municipio 7 nei prossimi 10-15 anni?

Dipende da quali macerie risorgerà…nel senso che la spinta sarà più forte se rimarrà intatta la struttura produttiva della città. La città deve strutturarsi per esser una città consapevole d’essere “mediolanum” in tutto e prendere sulle spalle la responsabilità di essere crocevia. Quindi investire in tecnologie, digitale, trasformazione ambientale convinta, amministrazione rapida, burocrazia tendente a zero, alfabetizzazione, recupero delle fragilità, trasformazione dei quartieri con costruzione dei servizi essenziali all’interno dei Nuclei di Identità Locale (i quartieri cittadini, che sono 88) su cui lavorare. Costruire, all’interno dei quartieri o blocchi residenziali, ambiti di ascolto e di percezione dei bisogni, renderli con copertura socio sanitaria ed attivarne la spinta associazionistica in maniera più ampia rispetto a quella “privatistica” odierna. Fare prevenzione nelle scuole, in particolare nelle scuole medie, sul tema delle dipendenze e del disagio famigliare. Spingere sulla mobilità “dolce”, con il giusto mix con le auto dando ai possessori di auto elettriche bonus su tasse e tariffe comunali (magari insieme a Regione per quanto riguarda una riduzione del bollo). “Lavorare” sui giovani e sulle Università affinchè entrambe si sentano parte di una comunità e non di una elite.
13) Quale è stato il tuo rapporto con il partito democratico? Ci sono stati momenti conflittuali? E come pensi si debba sviluppare tale rapporto?

Il mio rapporto con il PD di zona è stato, nei limiti delle mie possibilità di tempo, rispetto agli impegni istituzionali e di lavoro, tutto sommato positivo. Non ho personalmente vissuto momenti conflittuali né a livello di zona, nè di Federazione metropolitana che, però, non ho particolarmente frequentato (per i motivi di cui sopra). Il PD ha vissuto, negli anni recenti, problemi a livello nazionale che ne hanno scosso la credibilità rispetto ad un elettorato che si aspettava, probabilmente di più di quanto poi effettivamente ottenuto, in particolare a livello nazionale. In tale ambito abbiamo dovuto sopperire a varie mancanze e questo ci ha causato conseguenti problemi di identità e di credibilità. L’elezione del segretario Zingaretti portava una possibile stabilità vanificata, poi, dagli eventi che hanno portato alle sue dimissioni. Da parte mia il rapporto continuerà a mantenersi, con il PD locale, all’interno di una dinamica di confronto, collaborazione e di elaborazione comune, e che supporti gli eletti nelle loro attività istituzionali e, viceversa, garantisca l’informazione al proprio circolo e al coordinamento di zona su quanto accade nelle sedi istituzionali.
14) Riproporrai la tua candidatura?

Mi sono reso disponibile per la presidenza del Municipio 7. Vedremo se sarà accolta dal PD e dalla coalizione.


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