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Franceschini: una soprintendenza speciale per spendere bene i soldi del Recovery

25 Giugno 2021

Intervista de La Stampa

Con il Recovery "dobbiamo tenere insieme due esigenze: velocizzare la realizzazione delle grandi opere ma non abbassare la guardia sulla tutela del paesaggio e del patrimonio archeologico e artistico. Per questo nascerà la Soprintendenza speciale che sarà operativa fino a tutto il 2026 e avrà la competenza sulle grandi opere e su quelle che toccano più soprintendenze". Lo dice il Ministero della Cultura Dario Franceschini in un'intervista a La Stampa.
Fra le soprintendenze ci sono "quelle che lavorano bene e quelle che lavorano meno bene" aggiunge. Un problema è la carenza di personale: "L'età media del personale del ministero è molto alta, poco meno di sessant' anni, il che significa che non c'è stato un ricambio sufficiente - spiega .- Il Covid ha poi aggravato la situazione, bloccando i concorsi.
Però già con il decreto Brunetta abbiamo fatto delle assunzioni straordinarie". La tutela del paesaggio e del patrimonio artistico "va resa più "aperta, dinamica, meno burocratica e più veloce". Tra le iniziative di Franceschini anche "aver creato la Direzione per la Creatività contemporanea. Adesso vorrei far nascere il primo Museo statale d'Arte digitale, sia fisico che online". Per il direttore "ci sarà una selezione internazionale". Per la sede, mi piacerebbe che fossero le città a proporsi".
L'audiovisivo "sta diventando un settore trainante della nostra economia. A Cinecittà c'è la lista d'attesa e per questo il Recovery le destina 300 milioni". Sulle polemiche legate alla piattaforma ItsArt, "inviterei alla prudenza. Dire che una nuova iniziativa è un flop dieci giorni dopo che è partita mi sembra prematuro". Per i Beni Culturali "i fondi pubblici sono aumentati moltissimo negli ultimi anni", anche grazie all'art bonus. "Non si avranno mai abbastanza soldi per fare tutto. Però è importante che sia cambiata la visione" e sia finita la stagione dei tagli. Fra i temi dell'intervista anche Venezia, che l'Unesco "minaccia di inserire Venezia fra i siti a rischio. Sarebbe un danno di immagine incalcolabile". Franceschini vorrebbe "arrivasse un provvedimento che, con tutte le compensazioni per le compagnie e i lavoratori, tolga da subito le grandi navi dal canale della Giudecca". Infine un commento sul ddl Zan: "Ovviamente sono favorevole".


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