"Pompei dimostra che il nostro Paese può vincere la sfida del Recovery Plan. Una storia esemplare di un successo possibile, che sia l’Unesco che l’Unione Europea hanno riconosciuto come modello". Così il ministro della Cultura Dario Franceschini in un'intervista a Repubblica in cui ribadisce che il progetto Cultura inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza da 6,675 miliardi di euro deve "incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese" puntando sul patrimonio culturale. Parlando di Pompei, Franceschini ne ripercorre le ultime vicende. "Quando divenni ministro dopo due giorni ci fu un crollo, pochi giorni dopo un secondo cedimento. Poi ci fu la stagione degli scioperi improvvisi, con i cancelli chiusi e i turisti che protestavano. Pompei era sinonimo di incapacità di spendere e di gestire. Con le opportune scelte legislative, mettendoci le risorse e le persone giuste, che sono poi quelle che vengono raccontate nel libro Generazione Pompei, gli Scavi sono diventati nel mondo l’immagine dell’efficienza", dice il ministro per cui oggi "Pompei è la dimostrazione che se in Italia si fa un lavoro di squadra e ci si crede, ci si rimbocca le maniche e si scelgono le persone giuste, possono cambiare moltissime cose, anche nella pubblica amministrazione". "Quindi - conclude - la sfida del Recovery deve avere come obiettivo Pompei: credendoci è possibile fare bene nel nostro Paese e, in particolare, nel Mezzogiorno".