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In arrivo ripresa economica globale - di Nicola Corea

14 Giugno 2021

Gli economisti concordano nel ritenere che la ripresa globale post-Covid, ci sarà molto presto.
L’economia ripartirà entro la fine del 2022. Un ritorno alla crescita che sarà sintonizzato con i tempi e la geografia delle campagne vaccinali.
Ci si aspetta una trasformazione in chiave positiva, anche se la crisi potrebbe accentuare i peggiori elementi dell’economia pre-pandemia.
La crisi dovuta al Covid ha provocato uno shock senza precedenti. Si è fatta sentire sui redditi più bassi, sui lavoratori di settori chiusi per contenere il virus. Sarebbe ingenuo pensare che questo non lascerà alcuna traccia. Le risorse di molte famiglie si sono assottigliate e ci saranno imprese che dovranno chiudere, nonostante gli enormi sforzi dei governi per tamponare la situazione. La crisi avrà ripercussioni negative in particolare sui Paesi in via di sviluppo. In più, alcuni Stati d’Europa, Italia inclusa, dipendono fortemente dal turismo. Ma il traffico aereo internazionale sta avendo difficoltà a tornare a pieno regime, perché richiede una ripresa su base globale. Ci saranno ancora strascichi nel settore, ma c’è la speranza che già quest’estate il turismo in Italia riparta.
La ripresa ci sarà una volta che la popolazione sarà vaccinata. Le campagne vaccinali stanno accelerando in ogni aspetto: dalla produzione, alla distribuzione fino alla somministrazione.
Secondo gli analisti, il recupero arriverà per fasi. In Asia, in Cina in particolare, hanno contenuto meglio il virus grazie al vaccino, per questo l’economia si è ripresa in fretta. Ora stanno ripartendo gli Stati Uniti, il Regno Unito e Israele e presto sarà il turno dell’Unione Europea. Si stima che entro la fine del 2022 la maggior parte del mondo tornerà alla normalità. A seguito della pandemia, stiamo vivendo in un periodo di rapida accelerazione della costruzione di economie su basi digitali. Secondo James Manyika, direttore del McKinsey Global Institute, probabilmente ci sarà uno spostamento repentino verso la digitalizzazione delle aziende, dell’economia, delle infrastrutture, così come già avviato nell’assistenza sanitaria. Un cambiamento da cui può derivare un modello di crescita inclusiva. Tuttavia, muovendoci in questa direzione, stiamo rendendo le nostre economie più vulnerabili. Ci sono compagnie che possono conquistare un enorme potere di mercato, ma c’è un rischio di sicurezza informatica che può portare al blocco di infrastrutture, con conseguente rallentamento della crescita.
L’Italia ha bisogno di superare impedimenti strutturali che ne ostacolano la crescita. Serve creare opportunità per i giovani e sviluppare meglio il sistema che sostiene l’imprenditorialità.
I 210 miliardi del Next Generation UE, nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, possono diventare un fattore di svolta decisivo per l’Italia.

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