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Fassino: la Conferenza sul Futuro dell'Europa sia all'altezza delle ambizioni

10 Maggio 2021



"La Conferenza sul Futuro dell'Europa è una grande occasione per essere all'altezza delle nostre ambizioni. La generazione del dopoguerra ci ha dato i Trattati di Roma, quella del dopo Muro ci ha dato Maastricht, la moneta unica e l'allargamento. Oggi, dopo il Covid, dobbiamo realizzare la "terza fase" dell'integrazione comunitaria, più coesa che agisca con una sola volontà. Nessun paese europeo, per quanto grande, da solo ce la può fare". Lo ha detto il presidente della Commissione esteri della Camera dei Deputati, Piero 
Fassino, all'incontro con i ventisette Ambasciatori dei paesi dell'Unione europea, su invito dell'ambasciatore portoghese Pedro Nuno Bártolo che ha la presidenza di turno. "In questi anni - prosegue - abbiamo pagato un'insufficienza di ambizione, ora serve un salto: abbiamo una moneta unica, ma non ancora una comune politica fiscale; abbiamo il trattato di Schengen, ma non ancora una vera e propria cittadinanza europea; abbiamo Mister PESC, ma stentiamo ad avere una reale politica estera e di difesa comune; così come sulle politiche migratorie e di contrasto alla pandemia abbiamo mostrato contraddizioni e incertezze. Occorre superare - sottolinea - le stesse incertezze per i Balcani occidentali che attendono l'integrazione ormai da 18 anni. Se non saremo noi ad integrarli, lo faranno altre potenze. Maggiore coesione e maggiore determinazione serviranno anche per la nuova strategia per il Mediterraneo, con Russia, Cina e Turchia. Tutto questo lo possiamo fare - conclude - con gli Stati Uniti attraverso un'autonomia strategica, di cui deve dotarsi l'Europa, non alternativi, ma complementari al rapporto transatlantico".


Festa Europa, Fassino: in nuova fase Ue c’è bisogno di ambizione

"La Conferenza sul futuro dell’Europa è chiamata a delineare cosa deve essere l’Unione Europea, un obiettivo ambizioso, in realtà proprio di ambizione c’è bisogno”. Lo scrive Piero 
Fassino, presidente della Commissione esteri della Camera, dalle pagine de Il Tirreno sulla giornata dell’Europa."L’Unione Europea è a un bivio - continua - da un decennio vive il suo periodo più duro e difficile, dalla grave crisi economica, alla Brexit, ai conflitti sulla gestione dei flussi migratori a cui si è aggiunta la pandemia; ed è proprio questa vulnerabilità - rimarca - ci porta a dire, ora più che mai, che è necessaria un’Europa unita e coesa. La Conferenza - continua - è chiamata perciò a individuare le riforme necessarie a una 'terza fase' della sua vita. Dopo l‘Europa dei Trattati serve un nuovo inizio che renda l’Unione una realtà più unita e coesa. L’Europa, che ha il cuore della sua identità in quello stato sociale che ha dato qualità progressiva alla democrazia e regole al mercato, ora ha l’obiettivo di coinvolgere opinioni pubbliche e società civili per cambiare l'Europa con i cittadini".


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