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Covid, Lorenzin: rilancio riparte da imprese, donne e welfare

06 Maggio 2021



"Il Covid è un meteorite che ha sconvolto il sistema mondiale, mandando in frantumi schemi consolidati. Oggi andiamo verso un deficit del 12 per cento con uno sforzo collettivo enorme, ma dobbiamo anche ricordare che grazie a quel debito abbiamo speso 160 miliardi di euro per dare la cassa integrazione a milioni di persone, per sostenere chi un reddito non lo aveva, e per sostenere le categorie più colpite da questo cataclisma mondiale che sono state certamente quelle del commercio, dei servizi, delle attività produttive e del turismo. Categorie su cui noi vogliamo puntare per ripartire. Questo è un segnale di grande resilienza della nostra comunità che è potuto avvenire soprattutto grazie a due fattori: un grande sistema di welfare che ha resistito nonostante i tentativi degli ultimi 20 anni di picconarlo demolendolo pezzo per pezzo. E l'Europa, perché non siamo soli ed isolati, perché fortunatamente il sovranismo ha perso in Europa e grazie all'Europa sono state messe in campo misure straordinarie per il rilancio economico e la ripartenza del nostro Paese, misure che sembravano impossibili, e grazie a questo governo l'Italia ha giocato un ruolo in prima persona in Europa, conquistando pezzo per pezzo la solidarietà e il piano di crescita del Paese". Lo ha detto in Aula la deputata della presidenza del gruppo Pd ed ex ministro della Salute, Beatrice 
Lorenzin, in dichiarazione di voto sulle mozioni per il 'Rilancio economico e produttivo della nazione'. "Oggi abbiamo le risorse e abbiamo il dovere come Parlamento di fare le riforme per crescere e tornare a produrre, per renderci nuovamente iper competitivi. E quindi riforma della giustizia, delle infrastrutture, sostegno al credito, liquidità per le imprese, scuola, università, ricerca e sanità. Abbiamo più di 220 miliari di euro, dobbiamo usarli, altrimenti rischiamo di perdere questo premio. Non dimentichiamoci di sostenere il nostro straordinario sistema sanitario, dalla formazione del personale, agli investimenti sulla ricerca e i ricercatori, investire in prevenzione e nei giovani e nelle donne, e nella tutela dei diritti umani", conclude.


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