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Autismo: Sereni, inclusione priorità assoluta per l'Italia

02 Aprile 2021



''L'inclusione e l'integrazione delle persone con disabilità è una sfida comune, un tema che riguarda tutti e su cui il Ministero degli Affari Esteri è costantemente impegnato, sia nel contesto multilaterale che nelle attività di cooperazione''. Lo ha dichiarato la vice ministra agli Esteri, Marina Sereni nel suo intervento al convegno organizzato, in occasione della giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, dai promotori del Progetto Filippide che ha come obiettivo quello di offrire, attraverso lo sport, un' opportunità alle persone con autismo. "La partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale, alle attività ricreative, al tempo libero e allo sport, costituiscono un forte indicatore del grado di avanzamento della nostra società e sono una priorità assoluta per l'Italia'' ha assicurato Sereni. Dopo aver ribadito ''il convinto sostegno italiano alla piena attuazione della Convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità'' la vice ministra ha sottolineato come ''libertà e diritti devono essere tutelati in modo eguale al fine di promuovere e realizzare una partecipazione attiva ed un'integrazione profonda delle persone con disabilità, incluse le persone affette da autismo, all'interno della società''. In questo senso '' il Sistema della cooperazione italiana - ha detto ancora Sereni - opera per garantire pieno riconoscimento ai diritti delle persone con disabilità'', attraverso il Piano di azione specifico, che ha individuato meccanismi concreti su cui indirizzare i progetti di cooperazione, il Vademecum su aiuti umanitari e disabilità e le Linee guida per l'inclusione sociale negli interventi di cooperazione. In relazione al Progetto Filippide, Sereni ha poi evidenziato quanto sia cruciale ''garantire il diritto delle persone con disabilità a praticare sport su base paritaria, con l'utilizzo di strutture ed impianti sportivi adeguati, rimuovendo barriere che costituiscono un ostacolo per l'esercizio della loro attività sportiva. Solo in questo modo bambini, giovani e adulti disabili possono trovare la loro identità anche come atleti''. ''Lo sport, infatti - ha detto ancora - è un fondamentale strumento di promozione dell'inclusività, in quanto importante terreno in cui fare pratica della vita, superare paure e pregiudizi, in cui incontrarsi e scoprire l'altro''. Ma ''in tutto il mondo - ha evidenziato Sereni - l'accesso agli sport e alle attività fisiche è stato fortemente limitato dall'emergenza covid che ha aggravato le vulnerabilità preesistenti e le situazioni di fragilità, emarginazione ed esclusione''. ''La pandemia - ha concluso la vice ministra - ha rafforzato la necessità di prestare particolare attenzione a coloro che sono più a rischio, in termini di salute e di bisogni sociali ed economici''. 


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