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Omofobia, Mirabelli: la questione dei diritti civili non è secondaria, la destra è per i diritti o sta con Orban?

02 Aprile 2021

«Per impedire che la legge già approvata dalla Camera che punisce l’omotransfobia sia definitivamente approvata anche al Senato, in questi giorni stanno intervenendo i leader di Lega e Fratelli d’Italia utilizzando argomenti che nulla hanno a che fare col merito del disegno di legge. La tesi sostenuta, buon ultimo anche dal Presidente della Commissione Giustizia del Senato Ostellari, che dovrebbe invece avere un ruolo di garanzia, è quella che ci sarebbero problemi più importanti da affrontare e che non interessa agli italiani tutelare le persone LGBT. In realtà, per questo è ancora più importante che da mercoledì si inizi a discutere del provvedimento. La questione dei diritti civili non può essere secondaria per nessun Governo e tanto meno per il Parlamento e sarebbe grave se fosse davvero divisiva. Di questo stiamo discutendo. Matteo Salvini ha incontrato negli scorsi giorni i leader di Ungheria e Polonia, annunciando la costruzione di un Gruppo e di un percorso comune. Se la Lega condivide le posizioni retrive sui diritti civili di quei due leader politici esca dall’ambiguità e lo ammetta. Se condivide la scelta di Orban di cambiare la Costituzione per cancellare le coppie omosessuali o la scelta dei polacchi di istituire “zone gay free”, lo dica e motivi così la contrarietà alla legge Zan, non ricorrendo ad argomenti inesistenti come la non importanza del tema o la inventata introduzione di reati di opinione. Insomma, nell’Europa che sceglie di fare dei diritti civili una priorità fondamentale, su questo non ci possono essere ambiguità. O si sta con Orban e Morawiecki o con chi difende e afferma i diritti civili. La Lega chiarisca e non abbia paura di affrontare la discussione in Commissione Giustizia». Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato e Capogruppo PD in Commissione Giustizia del Senato.

 


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