Un discorso serio, sobrio e al tempo stesso sentito, quello tenuto oggi da Mario Draghi, con cui ha disegnato il profilo di un Governo della Repubblica in cui nessuno debba rinunciare alla propria identità, ma in cui ognuno è chiamato a compiere un passo in avanti.
Una piena assunzione di responsabilità di fronte al Paese, verso le sofferenze degli italiani date dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica e sociale.
I valori europeisti ed atlantisti saranno centrali nell'azione del Governo, come il costante confronto con il Parlamento.
Un Governo che è chiamato a far fronte alla grave emergenza sanitaria, economica e sociale e a disegnare l'Italia del futuro attraverso il programma Next Generation EU. A partire da un intenso piano vaccinale, costruendo le riforme necessarie e mettendo al centro il lavoro, la transizione ecologica, l'equilibrio di genere, i giovani e la scuola.
Ha delineato poi una politica estera multilaterale, con al centro i nostri tradizionali riferimenti: l'Unione europea, la Nato e le Nazioni Unite. Ha indicato la necessità di un'attenzione particolare ai Balcani, alla Libia e al Mediterraneo allargato e di una collaborazione ancora più intensa con partners strategici come la Francia e la Germania. Da sottolineare, l'indicazione di una specifica collaborazione con i paesi maggiormente interessati dal fenomeno migratorio.
Un programma moderno, progressista e di altissimo livello per costruire, con il Parlamento, il futuro dell'Italia e dell'UE.
Mi ha profondamente colpito un passaggio "il tempo del potere può essere sprecato anche nella preoccupazione di conservarlo": è così! Il potere ti consente di avere gli strumenti per cambiare in meglio la realtà; guai a sprecare questa opportunità per autoconservazione.
