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Fassino, il treno perso dal Pci - articoli de La Stampa e del Corriere della Sera

20 Gennaio 2021

Dalla rivoluzione alla scelta democratica ma rimanendo prigioniero dell'Utopia



Leggi l'articolo de La Stampa

Leggi l'articolo del Corriere della Sera


PCI: I LIBRI DEL CENTENARIO - 'DALLA RIVOLUZIONE ALLA DEMOCRAZIA' DI PIERO 
FASSINO
ll deputato del Pd ricostruisce il cammino del Partito comunista italiano (1921-1991)

"Il Pci ha saputo leggere e interpretare per decenni domande di libertà, uguaglianza, riscatto sociale, facendole vivere in battaglie democratiche in cui si sono riconosciuti milioni di italiani. Alla fine del secolo il suo tempo si è consumato, ed è stato atto di lucida saggezza andare oltre per costruire un futuro nuovo. È un cammino che deve continuare". Il deputato Piero Fassino
, uno dei dirigenti del Pci che condivise e gestì la svolta di Achille Occhetto, segretario dei Ds e fondatore del Pd, è autore del libro "Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito comunista italiano (1921-1991)" (Donzelli, pagine 280, 19 euro). Il Partito comunista italiano nasce il 21 gennaio 1921 con il Congresso di Livorno e cessa la sua attività il 3 febbraio 1991. Settanta anni nei quali il Pci è stato protagonista di ogni passaggio della vita politica e sociale dell'Italia. Nato sull'onda della Rivoluzione d'ottobre per realizzare una società sovietica anche in Italia, nell'arco di pochi anni è investito dalla bufera del fascismo. Costretto alla clandestinità, è il principale animatore prima del contrasto alla dittatura, poi della Resistenza. Matura così, nella lotta per la democrazia e la libertà, un'evoluzione culturale e politica che lo porta a essere partecipe essenziale della costruzione della Repubblica e della scrittura della Costituzione. Divenuto il più importante partito comunista dell'Occidente, forte del pensiero di Antonio Gramsci, intraprende un cammino politico che - prima con la "via italiana al socialismo" elaborata da Togliatti, poi con il "compromesso storico" proposto da Enrico Berlinguer - assume la democrazia come il regime politico entro cui far valere i valori e le lotte di emancipazione e giustizia, sottoponendo a dura critica il socialismo sovietico e ricollocandosi come uno dei principali partiti della sinistra democratica europea. 

Baluardo nella difesa della democrazia contro lo stragismo nero e il terrorismo rosso, acquisisce crescente consenso nella società fino a raccogliere oltre il 30 per cento dei voti degli italiani e a essere partecipe di una larga intesa democratica per il governo del paese. Un cammino che, di fronte alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione del campo sovietico, cui Piero Fassino - protagonista, fin dagli anni della Fgci torinese nel '68, della vicenda del Pci prima, del Pds e del Pd poi - ripercorre la lunga "traversata del deserto" dalla rivoluzione alla democrazia: un passaggio complesso, decisivo per la politica italiana che, se produsse lacerazioni non ricomposte a sinistra, consentì però l'avvio di una nuova stagione di impegno per dare all'Italia un partito progressista nell'alveo del riformismo socialista europeo.



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