"Abbiamo il dovere, come istituzione, di parlare e sollevare il dibattito sulla violenza che le donne e le ragazze subiscono, e dobbiamo parlarne con le parole giuste". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in apertura della seduta di oggi. "Quest'anno la crisi del Covid-19 ha rivelato e intensificato questa violenza, soprattutto quella domestica", ha aggiunto il politico italiano. Spesso cio' e' avvenuto in modo subdolo a porte chiuse, senza possibilita' di fuga, anche perche' in molti Stati membri i rifugi e le linee di assistenza erano carenti o non sufficientemente finanziati", ha accusato Sassoli. "Questo e' inaccettabile - ha sottolineato il presidente - il Parlamento europeo continuera' ad insistere affinche' tutti gli Stati membri dell'Ue ratifichino la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e lavoreremo per presentare una direttiva sulla lotta alla violenza di genere".
Violenza donne, Sassoli: Europarlamento insiste su ratifica Convenzione Istanbul
"Il Parlamento europeo continuerà a insistere perché tutti gli Stati membri ratifichino la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne. Lavoreremo inoltre con le altre istituzioni per presentare una direttiva sulla lotta alla violenza di genere". Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo in aula in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Della violenza contro le donne "dobbiamo parlare per tanti motivi. Per liberare le voci delle vittime e aiutarle a rompere il silenzio, per aumentare la consapevolezza ed esprimere il nostro impegno verso non violenza e uguaglianza", ha detto Sassoli, ma "soprattutto per trovare soluzioni e porre fine a questa piaga che colpisce la nostra società".
"Quest'anno la crisi del Covid-19 ha rivelato e intensificato la violenza, soprattutto quella domestica. Spesso è avvenuto in modo subdolo, a porte chiuse, senza possibilità di fuga, anche perché in molti Stati membri i rifugi e le linee di assistenza sono carenti o non sufficientemente finanziati, e questo è inaccettabile", ha dichiarato ancora il presidente dell'Europarlamento.