Registrati

Privacy

Informativa ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. La raccolta e il trattamento dei dati sono effettuati limitatamente ai fini connessi alla gestione operativa e amministrativa del servizio. I dati sono trattati con strumenti informatici e telematici e non saranno comunicati a terzi. Il titolare del trattamento è AreaDem.
* Acconsento al trattamento dei miei dati personali
Log in

 
Registrazione al sito - Login al sito

Destinare parte del Recovery fund alla sicurezza scolastica - lettera a Giuseppe Conte di Iside Castagnola

23 Novembre 2020


“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura”. Rileggevo questa frase di Albert Einstein (1955) sulla crisi.

Conosco la situazione drammatica in cui studenti, professori sono costretti a operare. Edifici che cadono a pezzi, laboratori che mancano, risorse per attività ordinaria e straordinarie sulle spalle dei genitori e spesso dello stesso corpo docente. Autentici eroi, che lottano a mani nude per dare un futuro ai nostri figli. E così nella giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole ho scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Conte:

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri avv. Prof. Giuseppe Conte

c/c

Al Ministro dell’Economia e del Tesoro, on. Roberto Gualtieri

Al Ministro degli Affari Europei, Enzo Amendola

Alla Ministra della Pubblica Istruzione, on. Lucia Azzolina

Alla Vice Ministra della P.I. con delega all’edilizia scolastica, on. Anna Ascani

 

 

Presidente,

Tutti sappiamo, e lei per primo, quale sia e quanto sia grave la situazione delle scuole. L’edilizia scolastica è oggi tra le grandi emergenze: la maggior parte degli istituti scolastici sono fuorilegge. Sono cioè fuori norme per l’agibilità, per la sismicità, per la salubrità degli ambienti. Con aule spesso piccole, inadeguate a contenere gli studenti, già in precedenza e soprattutto, inderogabilmente, oggi.

Abbiamo apprezzato il grande sforzo fatto dalla Vice ministra Ascani e dal Governo per lo stanziamento dei fondi per la sicurezza nelle scuole che ad oggi è stato il più ingente rispetto al passato, ma tanto ancora bisogna fare. Il fabbisogno stimato è di circa 50 miliardi per realizzare le opere strutturali ed infrastrutturali urgenti. Risorse ingenti, ne siamo tutti consapevoli. Ma che ci sarebbero: destinando allo scopo il 10% dei fondi previsti da Next Generation Eu.

I numeri li conosce già, e sono allarmanti: il patrimonio edilizio scolastico è composto da 40.160 edifici, ma il certificato di collaudo statico è posseduto da 21.591 edifici, il certificato di prevenzione incendi da 9.824 edifici, quello di agibilità da 15.687 edifici. Il piano di emergenza è posseduto da 31.835 edifici. Gli edifici attivi progettati o successivamente adeguati alla normativa antisismica sono solamente 5.117, pari a circa il 12%. Ne consegue che l’88% degli edifici non è a norma.

La lezione del Covid ci costringe a fare i conti con un bisogno di agibilità diverso e a ripensare gli spazi seguendo una logica di salubrità nuova. Le classi di ventiquattro studenti compressi in aulette anguste, anche superando presto l’emergenza del virus, non possono e non debbono più essere tollerate. Le palestre in alcune scuole neanche esistono.

Il ripensamento globale dell’edificio scolastico non può prescindere dalla sua digitalizzazione e cablatura, insieme alla adeguata fornitura di supporti didattici digitali: lavagne elettroniche, laboratori, supporti informatici non sono più optional, ma i fondamenti dell’interazione scolastica.

Ma lo Stato da solo non basta. Per arrivare a un obiettivo tanto ambizioso ci vuole la partecipazione di tutti. È arrivato il momento di intraprendere una scelta politica forte e rilanciare un nuovo tipo di School Bonus in grado di favorire la confluenza anche di capitali privati. Molti sono gli imprenditori che hanno già dato disponibilità a fare la loro parte. 

Mi faccio portavoce di questa richiesta nel mio ruolo di giurista, da anni impegnata nella tutela dei minori, e come mamma. Per sostenere le battaglie sulla scuola ho scritto spesso su HuffPost e fatto interviste su tv, radio, sono da tre anni membro del comitato media e minori del Mise. Ora attendo da parte vostra una risposta, e con me i sei milioni di famiglie direttamente coinvolte.

La scuola d’altronde non è solo un luogo di istruzione ma di vita, di crescita, di sviluppo della persona. È la vera casa comune degli italiani, ci ricorda l’articolo 34 della Costituzione: la garanzia di opportunità in cui ogni bambino deve essere messo in condizione di iniziare la competizione della vita dalla stessa linea di partenza. Non c’è cosa più importante. La povertà materiale segue sempre quella educativa.

Con gratitudine per quanto farà, certa del suo interessamento.


Commenta... oppure


torna su

Agenda

DoLuMaMeGiVeSa
1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30

Rassegna stampa