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Sereni: resta essenziale favorire dialogo in Iran-Iraq dopo uccisione Soleimani

20 Novembre 2020

M.O, Governo a Ungaro: smentita partenza droni da base Sigonella



l governo, attraverso il vice ministro agli Esteri, Marina Sereni, ha risposto a un'interrogazione presentata dal deputato di Italia viva eletto all'estero, Massimo Ungaro, in merito all'attacco in cui è morto il generale iraniano Qasem Soleimani. "Nella notte del 3 gennaio 2020 - spiega - un drone statunitense ha ucciso in un attacco aereo mirato sull'aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qasem Soleimani, capo delle Quds Force, ossia dell'unità di élite dei Pasdaran, con lui è stato ucciso anche il vicecapo delle Forze di mobilitazione popolari, la milizia ombrello delle milizie sciite in Iraq".

 "L'Italia ha seguito a inizio anno con grande apprensione - la risposta del viceministro Sereni - l'evolversi degli eventi nella regione del Golfo, a fronte del rischio di una preoccupante escalation con effetti dirompenti per l'intera area". "Dopo una serie di provocazioni, il picco delle tensioni fra Iran e USA è stato raggiunto prima con i tentativi di irruzione nell'ambasciata americana a Baghdad e poi, all'inizio di gennaio, col raid USA in cui è stato ucciso il generale iraniano Soleimani nonché - prosegue - il vice comandante delle milizie popolari irachene Abu Mahdi al-Muhandis. La risposta di Teheran si è sostanziata il 7 gennaio nel lancio di missili contro basi militari irachene che ospitavano militari della coalizione anti-Daesh". "L'Iraq ha aspramente criticato sia il raid americano, sia la ritorsione iraniana, consumati entrambi sul suo territorio, e quindi condannati come violazioni della sovranità nazionale irachena", sottolinea. 

Spiega ancora Sereni che "quale conseguenza dell'eliminazione di Soleimani, il Parlamento iracheno, pur senza il sostegno di sunniti e curdi, ha adottato una mozione che impegna l'Esecutivo a revocare la richiesta di assistenza alla coalizione internazionale anti-Daesh e a porre fine alla presenza di truppe straniere in territorio iracheno. Inoltre, sono proseguite anche nelle settimane successive le manifestazioni di piazza iniziate a ottobre, in occasione delle quali la richiesta di affrancamento dalle influenze esterne, americane e iraniane, è stata scandita dai manifestanti". "Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con distinti comunicati del primo, 3 e 8 gennaio 2020, ha espresso preoccupazione per l'escalation che ha avuto come centro l'Iraq, auspicando moderazione e responsabilità a fronte di rischi gravi per la stabilità di tutta la regione", precisa. 

"A distanza di alcuni mesi, resta essenziale - dice ancora - favorire la distensione e costruire una cornice di dialogo per incoraggiare soluzioni politiche e diplomatiche. Come già riferito dal Ministro Di Maio nell'informativa svolta in Senato il 15 gennaio 2020 anche a riguardo dell'Iran, l'uccisione del generale iraniano Soleimani è stata comunicata al Governo italiano dai più alti livelli del dipartimento di Stato americano nelle ore immediatamente successive all'attacco. Anche Francia, Germania e Regno Unito sono stati informati ad attacco avvenuto". "Il Ministero della difesa, già in un comunicato del 5 gennaio 2020, ha smentito categoricamente la partenza di droni dalla base di Sigonella per l'operazione che ha portato all'uccisione generale Soleimani", conclude Sereni. 


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