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Covid: Franceschini, al via tavolo permanente spettacoli-cinema

16 Novembre 2020

Investimenti in musica e digitale strategico per paese




"Nasce il tavolo permanente per lo spettacolo e il cinema, necessario per l'ascolto costante di tutte le realta' di questi settori pesantemente colpiti dalla pandemia. Il dialogo continuo di questi mesi ha permesso di adottare importanti misure condivise. E' ora di fare di questo dialogo un metodo di lavoro". Cosi' il ministro per i beni e le attivita' culturali e per il turismo, Dario 
Franceschini, al momento della firma di un decreto che istituisce un tavolo permanente per lo spettacolo per l'emergenza coronavirus, articolato in una sezione per lo spettacolo dal vivo e in una sezione per il cinema e l'audiovisivo. Nella sezione per lo spettacolo dal vivo, presieduta dal Direttore generale Spettacolo, e' presente un rappresentante per ognuna delle seguenti organizzazioni: AFI, AGIS, AIDAP, ANEM, ANFOLS, Assolirica, Assomusica, ATIP, Bauli in piazza, CGIL, CISL, Cresco, Facciamo la conta, FAS, Federvivo, FEDITART, FEM, FIALS, FIME, FIMI, Italia live, La musica che gira, PMI, Squadralive, Scena Unita, UGL, UIL, UNITA. Nella sezione per il cinema e l'audiovisivo, presieduta dal Direttore generale Cinema e Audiovisivo, e' presente un rappresentante per ognuna delle seguenti organizzazioni: 100 Autori, AGICI, ANAC, ANEC, ANICA, APA, APE, CGIL, CISL, CNA, FIDAC, UGL, UIL, UNITA, Univideo. Si tratta comunque di un tavolo aperto, che potra' sempre essere integrato da ulteriori associazioni od organizzazioni. Il tavolo esamina le problematiche connesse all'emergenza da Covid-19 nel settore di competenza e valuta l'adozione delle opportune iniziative relative alle misure per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall'emergenza sanitaria, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori. 


Franceschini: investimenti in musica e digitale strategico per paese
Emergenza ha spinto a sperimentare forme nuove offerta culturale

"L'esperienza del lockdown, delle limitazioni, della drammatica chiusura dei teatri, dei concerti, delle mostre e di tutte le attività culturali, ha contribuito a far comprendere che le scelte strategiche del futuro avranno al centro gli investimenti in cultura e in musica. L'emergenza ha spinto inoltre a sperimentare forme nuove di offerta culturale che si è trasferita sulla rete in modo spontaneo, anche per questo come Governo abbiamo da diversi mesi investito sull'idea di una piattaforma italiana pubblica della cultura". Così il ministro per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, Dario 
Franceschini, intervenendo in collegamento video alla quarta edizione della Milano Music Week. "La piattaforma è stata affidata dal ministero alla gestione di Cassa Depositi e Prestiti che potrà usufruire - ha spiegato Franceschini - della collaborazione dei privati, una piattaforma nella quale offrire online a pagamento tutta la cultura italiana. Si tratta un'offerta integrativa e non sostitutiva che allargherebbe allo stesso tempo la platea dei fruitori e l'offerta culturale". 


Covid: Franceschini, molte cose cambieranno dopo lockdown
Fondamentale investire in cultura, la pandemia lo ha dimostrato

"Credo che cambieranno molte cose dopo l'esperienza del lockdown e della drammatica chiusura di teatri, cinema, sale concerti": è quanto ha detto il ministro di beni culturali e turismo Dario 
Franceschini aprendo la Milano Music Week e spiegando che questo "ha fatto capire a tutti, anche a chi non consuma cultura e ai decisori politici, che gli investimenti in cultura sono fondamentali per il nostro Paese". "Gli investimenti in cultura sono fondamentali e le nostre città - ha notato il ministro nel suo intervento online - sono più tristi senza cinema, teatri e club. Questo contribuirà a far si che le scelte strategiche del futuro abbiano al centro gli investimenti in cultura e musica". L'emergenza ha anche "spinto a sperimentare forme nuove, abbiamo visto già dal primo lockdown - ha detto Franceschini - quanta offerta si è trasferita online" tanto che oggi c'è "un'offerta ricca, innovativa e sperimentale". 

"Come governo abbiamo investito su una piattaforma culturale che, - ha continuato Franceschini - anche se è un po' antipatico perché sembra di fare pubblicità, è stata chiamata la Netflix della cultura". Si tratta, ha spiegato, di "una piattaforma pubblica che potrà usufruire della collaborazione dei privati, dove offrire online e a pagamento tutta la cultura italiana". Tutto questo, ha sottolineato il ministro, "non certo per sostituire l'offerta dal vivo, so che ci sono state molte polemiche su questo, ma si chiama spettacolo dal vivo perché non si può privare il pubblico del rapporto con l'artista". Non si tratta quindi di "sostituire, ma di integrare" ha detto ancora Franceschini, spiegando che potrebbe essere una possibilità da mantenere anche post pandemia: "perché il biglietto non può essere offerto anche a chi non può fare molti chilometri per un evento? Questo allargherebbe la platea". 



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