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Meet Tourism, Costa: ripensare il turismo partendo dal modello degli itinerari culturali

13 Novembre 2020

“Mettono al centro persone, bellezza, cultura,innovazione e anche grande capacità di dialogo interculturale e interreligioso”. Poi l’invito a Ventotene per festeggiare la festa d’Europa il 9 maggio


Il commissario Silvia Costa ha sottoscritto un importante accordo per il progetto di recupero dell’ex carcere di Santo Stefano

Per il turismo in generale e per gli itinerari culturali europei in particolare si apriranno nei prossimi mesi delle occasioni che il settore deve poter e saper cogliere. Silvia Costa è intervenuta alla sessione sui finanziamenti europei per il turismo e in particolare per gli itinerari culturali nel corso della seconda giornata di Meet Tourism Lucca, il meeting internazionale per la scoperta e la valorizzazione dei percorsi culturali e delle destinazioni di eccellenza europee, che si svolge, in versione digitale, nelle giornate di giovedì 12 e venerdì 13 novembre. Nell’occasione, Silvia Costa - che dopo due legislature come eurodeputata a Bruxelles adesso ricopre il ruolo di commissario straordinario per il recupero dell’ex Carcere Borbonico di Santo Stefano - ha invitato gli organizzatori e i partecipanti al convegno a ritrovarsi a Ventotene il prossimo 9 maggio per festeggiare i 20 anni dell’Associazione Europea delle vie Francigene e gli 80 anni del Manifesto di Ventotene e festeggiare così la festa d’Europa.

ITINERARI CULTURALI

Il turismo, ha spiegato Costa, è uno degli ecosistemi più colpiti dal Covid. Nei prossimi mesi, per far ripartire il settore, “bisogna cogliere l’occasione e partire da una dimensione di valorizzazione culturale e territoriale come sono gli itinerari culturali che sono un paradigma di come deve essere ripensato il turismo che metta al centro le persone, la bellezza, la cultura, l’innovazione e anche la grande capacità di dialogo interculturale e interreligioso”. 

A questo punto esistono due leve su cui puntare: una del Next Generation Eu che con fondi sostanziosi prevede che i paesi membri si mettano a lavoro sulle priorità segnalate dall’Europa. “E’ un’occasione e l’Italia si sta già muovendo nella direzione giusta: si sta lavorando su linee per il turismo sostenibile, sulla trasformazione digitale dei servizi turistici, campagne di comunicazione paneuropee”. C’è però un rischio, avvisa la Costa. “Bisogna mantenere una visione europea degli investimenti e della crescita, perché questo approccio è sostenuto dal quadro finanziario europeo con circa mille miliardi per lo sviluppo. I programmi non sono nazionali ma europei. E gli itinerari sono europei. Ci sono Invest Eu, Europa Creativa, Cosme, Horizon dove è stato inserito un cluster sulle imprese culturali e creative e sul patrimonio culturale”.

“Esiste poi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dove una delle grandi linee è un piano per il turismo lento attraverso il recupero delle ferrovie storiche, piste ciclabili e cammini e in cui rientrano alla perfezione gli itinerari culturali”.

EUROPA CREATIVA

Costa, prima di entrare nel quadro dei fondi europei per il turismo culturale, ha ricordato il recente successo del via libera e del rifinanziamento del Programma Europa Creativa. “C’è stato bisogno di un po’ di audacia. L’anno scorso, la proposta della Commissione era di 1,4 mld e francamente era inaccettabile. A quel punto, con me relatore del programma, il Parlamento votò la proposta che era 2,8 mld, in quell’occasione fui seguita da molti parlamentari. Il Consiglio, dopo il Covid e tutto quello che ne è seguito aveva proposto un budget inaccettabile, ma poi in questi giorni finalmente si è arrivati a 2,2 mld anche grazie all’impegno dell’attuale relatore Smeriglio e del presidente dell’Europarlamento David Sassoli”. 

SANTO STEFANO

Poi un accenno al suo attuale incarico di di commissario straordinario per il recupero dell’ex Carcere Borbonico di Santo Stefano. “Un progetto molto sfidante, nel 2016 Renzi, Franceschini e la Boschi lanciarono l’idea di recuperare l’ex carcere borbonico di Santo Stefano che ha ospitato anche prigionieri politici e dissidenti nel corso della sua storia, ma che negli ultimi anni aveva perso un po’ di slancio. “Adesso questo progetto ha ripreso quota: stiamo lavorando sui lavori di messa in sicurezza, sull’approdo e sullo studio di fattibilità del progetto finale che accoglierà un centro di alta formazione, residenze d'artista e una parte espositiva sulla storia, sulla biodiversità e sullo sviluppo sostenibile”.


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