A ciò si è aggiunto, in questi giorni, l’impatto delle misure che il Governo ha dovuto mettere in campo per combattere la crescita dei contagi, arrivando, in Lombardia, visti i dati preoccupanti della diffusione del contagio e le difficoltà del sistema sanitario a farvi fronte, a limitazioni molto serie delle attività economiche e della circolazione.
Queste misure richiedono sacrifici a tutti ma in particolare penalizzano alcune categorie, le quali hanno comprensibilmente protestato, protestano e hanno chiesto ristori al Governo, che il Governo ha garantito e garantirà con interventi tempestivi come il recente Decreto Ristori. Tocca, certamente, prima di tutto al Governo decidere ma anche rispondere e garantire che nessuno sia lasciato solo di fronte alla crisi, serve anche che quelle risorse di ristoro arrivino subito e direttamente ai beneficiari.
L’impegno assunto dal Governo è di versare i contributi direttamente sui conti correnti entro metà novembre. Ed è stato prorogato il reddito di emergenza per ridurre il disagio sociale.
Non solo il Governo, però, ma tutte le istituzioni e tutta la politica devono assumersi la responsabilità di salvaguardare la salute e l’economia degli italiani.
Il problema non è cancellare le differenze o nascondere le contrarietà ma, più che mai in questo momento, dobbiamo interrompere la campagna elettorale permanente.
Il punto non è come si guadagnano o come si perdono i voti ma assumersi la responsabilità di fare scelte orientate solo a combattere il virus, tutelando salute e economia.
Un Paese ha bisogno di una classe dirigente coesa e unita, capace di condividere l’obiettivo comune di fermare i contagi. Questo è anche il modo per isolare e togliere spazio ai violenti: avere grande responsabilità nei toni e nei modi per essere credibili e avere la fiducia dei cittadini.
In un momento in cui, più che mai, i cittadini hanno bisogno di trovare nelle istituzioni un punto di riferimento rassicurante, serve cercare risposte e non agitare problemi.
Serve responsabilità. Anche il Governo può e deve fare di più per coinvolgere tutti nelle scelte, a partire dalle altre istituzioni e dalle opposizioni. Ma non ci può essere chi si assume la responsabilità di scelte anche difficili e impopolari e chi le critica, soprattutto se non tutti fanno la propria parte.
Si sta cercando di difendere la salute senza chiudere la produzione e le scuole primarie. Questo significa ridurre o cancellare le altre attività se si vogliono ridurre la circolazione, i contatti e, quindi, i contagi.
Non ci sono attività che vengono chiuse perché pericolose in sé ma proprio per ridurre la circolazione.
La Regione Lombardia e la Lega hanno scelto, ancora una volta, in una situazione difficilissima di cavalcare il disagio e fare propaganda, proprio mentre il nostro governatore Fontana, che critica ogni atto del Governo, non riesce a fare le cose di cui è responsabile: i tamponi in tempi accettabili per chi ha sintomi, le vaccinazioni antinfluenzali, la medicina territoriale che aiuti le persone malate a casa. Ogni Lombardo lo sa e ogni famiglia lo ha potuto verificare.
Ora c’è bisogno di una politica che dia risposte e sia credibile e sia degna della fiducia dei cittadini. Non si può continuare la campagna elettorale permanente o scaricare le proprie responsabilità mentre tanti soffrono.
Spero che si scelga presto di condividere, ognuno nel proprio ruolo, una parte delle responsabilità, anche per togliere acqua ai violenti e insieme superare, ognuno nel proprio ruolo, questa crisi non nell’interesse della maggioranza o dell’opposizione ma della maggioranza degli italiani.