"Sapevo che sarebbe stata una scalata molto dura, l'abbiamo affrontata con coraggio e passione. Il rischio di partenza era un risultato irrilevante per il centrosinistra; invece ci siamo, sia nel numero degli eletti (con 10 consiglieri), che nella consistenza dei voti". Lo dice il sottosegretario al'economia Pier Paolo Baretta che dopo la sconfitta alle comunali di Venezia contro Luigi Brugnaro afferma di voler restare in consiglio per fare opposizione. Baretta fa un'analisi del voto: "il 30% di consensi dà corpo a una importante capacità di tenuta rispetto al quadro regionale - sottolinea - e anche rispetto a cinque anni fa, quando non c'erano le divisioni e la frantumazione attuale. Non alleggerisce la sconfitta, ma rappresenta il punto di partenza". Il concetto dell'esponente Pd è proprio quello di immaginare un nuovo corso. "Pur avendo dato vita ad una coalizione ampia e unita, messo in campo una squadra fortemente rinnovata, proposto una diversa idea di città, non è bastato - rileva - Il voto andrà analizzato quartiere per quartiere, le esigenze dei cittadini devono tornare ad essere la molla da cui ripartire. Molti ci hanno affidato il loro voto e ora abbiamo il dovere di rappresentarli negli organismi di governo della città. Non possiamo disperdere le energie che sono state liberate e mobilitate". Il centrosinistra, conclude Baretta, "pur nella sconfitta, ha ritrovato a Venezia una nuova determinazione, continua a rappresentare un'alternativa e una progetto per la città. Non faremo gli errori del passato. Il nostro compito, il mio compito, è innanzi tutto assicurare ai veneziani che noi ci saremo. Io ci saró, in consiglio comunale e in città".
Luca prenda posizione sulle grandi navi e chieda un'autonomia possibile - intervista a Pier Paolo Baretta del Corriere del Veneto