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Astorre: mai inciuci con Raggi. Dalle primarie il nostro candidato - intervista del Corriere della Sera Roma

07 Settembre 2020

“Una coalizione e un progetto per la città”


di Andrea Arzilli


«Roma 2021-2026: la Capitale delle opportunità e della lotta alle diseguaglianze» è il titolo scelto dal senatore Bruno Astorre, segretario dem del Lazio, per l`operazione Campidoglio che porterà il Pd a sfidare Raggi, già ricandidata, e il centrodestra.
Astorre, chi sarà il vostro candidato?
«Partire dal nome è prendere il toro dalla parte sbagliata. Mai il candidato del centrosinistra è uscito prima di Natale».
Quindi è Raggi troppo in anticipo, non voi in ritardo?
«Assolutamente. Lei ha spaccato in maniera evidente il M5S pur di lanciare la sua ricandidatura. Ma il punto è un altro».
E qual è secondo lei?
«Bisogna parlare dei prossimi 5 anni. Serve un progetto per la città e devono essere tutte le forze civiche e politiche a costruirlo. Va costituita una coalizione, individuati programma e opportunità, quindi la modalità per la scelta del candidato o della candidata».
Che sarà un dem?
«Decideranno le primarie che nel Pd sono elemento costitutivo. A Roma sono sempre state tra febbraio e marzo. E non è detto che il nome della convergenza sarà del Pd. 11 tema non è la tessera. Perché solo tutti insieme, da Calenda a Fassina, compresi i movimenti civici, possiamo costruire un`alternativa. Il Pd da solo è insufficiente a realizzare una proposta di governo. Ma nessuna coalizione ha speranze di vittoria senza il Pd. Quindi, tutti facciamo un bagno di umiltà e pensiamo alla coalizione e al programma e poi, solo poi, alla scelta del candidato con primarie o con scelta unanimemente condivisa».
Quindi primarie o scelta forte. Alla Sassoli, che però si è chiamato fuori.
«David sta facendo il presidente del Parlamento europeo, non un incarico banale. Ma il tema vero è che è Roma a dover tornare protagonista: la disoccupazione è in crescita, le imprese lasciano il territorio, la povertà aumenta, i pagamenti del Campidoglio sono bloccati, per non parlare della fiscalità più alta del Paese e delle umiliazioni di commercianti e Pmi. Col Covid, Raggi aveva una grande opportunità: fare dell`emergenza un`occasione per unire i romani e semplificargli la vita. Invece è stata un disastro su tutta la linea, condito da polemiche inutili contro la Regione sugli ospedali, sulle misure anti-virus, anche sugli orari dei supermercati. E poi sinceramente basta politica del no».
Che cosa intende?
«Che Roma non può più rinunciare a Olimpiadi o eventi importanti come il Tribunale europeo dei brevetti e le finali 2021 di Uefa Nations League. Non fare nulla è peggio di fare e sbagliare. Raggi ha creato un abisso politico e un buco nero amministrativo: sono i numeri a bocciarla, non è una questione personale».
La giunta Raggi vanta grandi risultati sul tema della legalità.
«Ma come può parlare di legalità viste le inchieste che hanno colpito il suo staff, i dirigenti scelti da lei e le aziende capitoline?».
Quindi nessun accordo con Raggi? Qualcuno teme l`inciucio…
«Ma che siamo matti? Costruiremo una coalizione politica con una guida per governare Roma, ma quale inciucio. Impossibile un accordo politico con il M5S che ricandida un sindaco fallimentare che ha purtroppo ridotto Roma in questo stato».
Però non dica che il Pd non guarda anche all`elettorato M5S? «Ma quella è un`altra cosa, ci mancherebbe altro. In caso non si vinca al primo turno, comunque al primo posto ci sono i romani e quindi anche l`elettorato M5S. Bonaccini in Emilia ha vinto anche col sostegno dei grillini. Ma una cosa sono gli elettori-cittadini, diverso un accordo con una sindaca che ha fallito».
Anche il premier Conte non ha chiarito se voterà per Raggi.
«Conte è stato accorto e prudente, anche perché manca ancora la proposta del centrosinistra: quando ci sarà magari avrà la possibilità di fare una scelta più ambiziosa».
E la vostra proposta quando arriverà?
«Al momento la destra a Roma, a parte i manifesti di Salvini, è il vuoto assoluto. I 5 Stelle un percorso alto e ambizioso. futuro, non unirsi contro i populisti o altre forze politiche. Al momento opportuno saremo pronti e faremo la scelta giusta».


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