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Pil: Baretta, sarà un autunno 'nero' ma possiamo farcela

22 Giugno 2020

 

"L'autunno sara' molto complicato, i dati macroeconomici ce lo confermano. Siamo passati in due mesi dal 2,2% al 10,4% di indebitamento e il debito pubblico e' schizzato dal 132% al 160/66%. Il Pil, come sappiamo, si attesta sul -9%". Parla di 'realismo' il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, in una videointervista realizzata per il magazine online dell'Eurispes da Emilio Albertario. Allo stesso tempo, secondo il Sottosegretario Baretta, esistono "elementi che ci fanno dire che sara' possibile affrontarlo.
L'elemento principale e' per Baretta il dibattito con l'Europa e le risorse che dall'Europa riceveremo, risultato del negoziato di queste ultime settimane. "Penso - spiega - alle risorse per lo Sure (cassa integrazione europea), penso ai fondi del Mes (che sono tutti finalizzati alla Sanita' e senza condizioni), penso ai 170 miliardi (circa) che possono arrivare dal Recovery Fund. Questa e' una condizione importantissima, perche' il rilancio dell'economia, o per lo meno l'inversione di tendenza, in questo momento non puo' essere affidato soltanto agli ammortizzatori - che in parte dovranno continuare - ma si deve accompagnare ad un rilancio di investimenti pubblici e privati che rimettano in moto il sistema economico e affrontino anche le difficolta' dei mercati". E facendo un esempio concreto aggiunge: "Bisogna affrontare la trasformazione che c'e' in molti settori, il peso che la tecnologia ha nel cambiamento delle modalita' di produzione ma, anche e soprattutto, i nuovi parametri. Se prendiamo l'Ilva di Taranto o Porto Marghera, non c'e' dubbio che oggi il parametro ambiente e il parametro sostenibilita' sono coniugati fondamentalmente con i criteri di politica industriale". Chiamato ad esprimersi poi sul ruolo che si sta ritagliando la Confindustria negli ultimi giorni afferma: "Ho come l'impressione - esprimo un'opinione molto personale - che ci sia un vuoto di opposizione politica. Il fatto che le opposizioni politiche, con posizioni diverse al loro interno si siano rifiutate di partecipare ai tavoli degli Stati Generali, di fatto ha determinato un vuoto. Ora, in politica non esistono vuoti, quindi, evidentemente, una parte del mondo imprenditoriale sta occupando questo vuoto politico, non credo a fini di equilibri politici ma, soprattutto, a fini di rappresentanza. La mia opinione e' che le scadenze autunnali sono tali che queste dialettiche dovranno cedere spazio alla progettualita'". 
Su un'eventuale riforma del codice degli appalti sostiene: "Il criterio ponte Morandi e' una modalita' con la quale si puo' immaginare di costruire la struttura degli appalti. E' un esperimento che sta riuscendo, per questo si puo' immaginare di renderlo, in qualche modo, un punto di riferimento nella politica espansiva dei prossimi tempi". Un comparto che sta soffrendo particolarmente e' quello dei giochi: "Un settore molto delicato, molto esposto - continua - dove il rischio dell'invasione dell'illegalita' e' molto forte. E, siccome questo potrebbe accompagnarsi all'usura, e' bene che abbiamo chiaro che serve una riforma del sistema del gioco pubblico. Bisogna fare una piu' solida battaglia contro gli eccessi negativi e contro la ludopatia, che blocchi ed impedisca l'espansione della criminalita'. Non e' solo una questione di risorse pubbliche, e' una questione di tutela del bene pubblico". Infine la possibilita' di diventare sindaco della Serenissima porta il sottosegretario Baretta a riflettere sulla necessita' che Venezia riparta da un progetto sulla cultura, un'ipotesi di turismo di qualita'. Infatti e' una citta' che "muore se e' schiacciata da troppo turismo, ma muore anche se non lo ha; tuttavia, bisogna cambiare il paradigma. Venezia - osserva - e' una citta' viva dove la sostenibilita' e la qualita' del vivere e' molto possibile e se riusciamo a vincere questa sfida allora l'ospite, o il turista, non entra in un museo a cielo aperto, ma entra in una citta' che vive, la condivide, partecipa. Questo renderebbe anche piu' facile la regolazione dei flussi, che penso vada fatta attraverso una prenotazione soprattutto per momenti nei quali c'e' un eccesso di presenza, ma e' fondamentale questa idea di restituire la citta' e renderla viva".


Banche, Baretta: dopo richieste a Fir, accelerare rimborsi risparmiatori

"A più di due anni dalla costituzione del fondo per i risparmiatori traditi, siamo finalmente pronti per i primi rimborsi". È questo il commento del sottosegretario all'Economia e candidato sindaco del centrosinistra a Venezia, Pier Paolo 
Baretta, all'indomani della chiusura dei termini per la presentazione delle richieste di rimborso al Fir. "Alla scadenza dei termini, lo scorso 18 giugno, sono state presentate oltre 144 mila domande, di cui 50 mila nel solo Veneto. È la conferma - sottolinea Baretta - che questo strumento, pensato insieme alle associazioni dei risparmiatori nel 2017 e inserito dal governo Gentiloni nella legge di bilancio 2018, è la strada per restituire dignità a tante famiglie e rinsaldare quel rapporto di fiducia con lo Stato che le crisi bancarie avevano compromesso. Ora - conclude il candidato sindaco - è necessario accelerare i rimborsi, approvando gli emendamenti al dl Rilancio, che semplificano i controlli, e attuando la possibilità di anticipo del 40% per le domande in complete".


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