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Franceschini: due miliardi per aiutare il turismo. Così tutte le famiglie potranno andare in ferie - intervista del Corriere della Sera

11 Maggio 2020

Il ministro: le spiagge italiane sono molto diverse, andrà lasciata libertà di intervento alle singole Regioni. Le prescrizioni devono arrivare molto in fretta

In attesa delle regole «ufficiali» il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, anticipa la filosofia dell’estate ai tempi del virus. Che vacanze faremo e in che modo, con quali tempi e con quanti soldi il governo aiuterà il mondo del turismo, il settore più duramente colpito dall’emergenza.
Conte ha detto al Corriere che «ci attendono mesi molto difficili, ma l’estate non sarà in quarantena». Lei come la vede, ministro?
«Saranno vacanze diverse. Stiamo lavorando perche siano possibili al mare, in montagna, nelle città d’arte, nei borghi, ovunque. Ma avremo dei limiti con cui convivere, dal distanziamento alle mascherine, alla prudenza in generale».

Non andremo all’estero e gli stranieri non verranno da noi?
«Sarà l’anno delle “vacanze italiane” perché il turismo internazionale, extraeuropeo, difficilmente potrà ripartire. E gli italiani che sarebbero andati a fare vacanze lontane potranno riscoprire le infinite bellezze che hanno vicino casa. Quelle che tutto il mondo ammira».

Quando riapriranno le frontiere con l’estero?
«È importante che sia possibile il libero passaggio di turisti tra Paesi europei, quando l’andamento dei dati epidemiologici lo consentirà, attraverso regole di sicurezza e certificazione comuni. È quanto ho chiesto alla Commissione Ue insieme a molti colleghi di altri Paesi e spero che la prossima settimana ci sia una pronuncia».

Come si fa a progettare le vacanze senza sapere quando si potrà tornare a circolare tra una Regione e l’altra, riaprire le seconde case?
«Il ministro Speranza ha messo a punto un monitoraggio molto efficace per seguire l’andamento del contagio nelle diverse Regioni, che ci consentirà di fare scelte ponderate bene. Io spero sia possibile molto presto, ma sentiremo il Comitato tecnico-scientifico e le Regioni stesse».

Qual è il bilancio dei danni? Basteranno i soldi stanziati nel decreto in arrivo?
«Tutti i settori sono stati drammaticamente colpiti dalla crisi, ma il turismo è quello che ha pagato più duramente. Nel decreto “rilancio” ci saranno misure per le imprese, dai crediti di imposta per gli affitti, ai ristori per le aziende che hanno avuto un grande calo di fatturato e per gli alberghi, sino all’allungamento temporale degli ammortizzatori sociali».

E chi ha sostenuto spese per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme?
«Ci saranno risorse per l’adeguamento, la sanificazione e anche per la promozione turistica. Abbiamo anche previsto un Fondo strategico Turismo con Cassa Depositi e Prestiti per acquisto e ristrutturazione di alberghi e imprese turistiche. Ma la misura che aiuterà famiglie e imprese è il tax credit vacanze, un bonus da spendere entro il 2020 in alberghi e strutture ricettive per persone sotto un reddito Isee di 40 o 50 mila euro, stiamo definendo».

Le cifre ballano, o possiamo dare qualche certezza?
«Parliamo di 150 euro per un single e di una somma fino a 500 euro per coppie con figli. Aiuterà le famiglie e porterà nel comparto turismo oltre 2 miliardi di euro diretti, perché questo costa la norma, oltre all’indotto che creerà. Un intervento straordinario, tra i più importanti dell’intera manovra».

Per le spiagge si è parlato di divisori in plexiglass, passaporto sanitario, termoscanner... Cosa si è deciso?
«Ho avuto incontri con il Comitato scientifico, che va ringraziato per il lavoro prezioso di questi mesi. Vedremo prestissimo le loro indicazioni ma io penso che poi andrà lasciato spazio di scelta alle singole Regioni, perché le spiagge italiane sono profondamente diverse tra loro. Le prescrizioni devono arrivare molto in fretta, perché le imprese devono programmare interventi e bilanci».

Quando si potrà tornare nei musei?
«Dal 18 maggio potranno riaprire musei e mostre in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza. Sarà un segnale importante, come lo è stata l’apertura anticipata delle librerie, che dimostra la centralità della cultura».

Come ricostruire l’immagine dell’Italia all’estero?
«Prima di questa crisi il problema del turismo internazionale in Italia era come governare una crescita impetuosa. Questo tema tornerà, perché l’Italia è la prima meta desiderata in tutti i Paesi del mondo. Ma servirà tempo e il dovere dello Stato è aiutare tutti gli operatori e le imprese, non lasciando nessuno abbandonato a se stesso».

Moltissimi bar e ristoranti rischiano di non riaprire più, anche a causa delle regole sul distanziamento. Consentirete che i locali si allarghino all’esterno?
«Approveremo una norma temporanea, per questa estate, che esenterà dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico e dai permessi delle soprintendenze».


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